25 febbraio, 2007

Erbe e Piante della Laguna di Grado


Sto attraversando una fase della vita meno volta al futuro, con maggiori divagazioni su ricordi e passato. Ho deciso di continuare ad occuparmi delle mie origini, sulla scia del post precedente, pubblicando una lista abbastanza completa delle erbe e piante che crescono in laguna di Grado con l'etimologia gradese, italiana e latina. Ovviamente la parte, per me, più interessante è l' etimo gradese che, tratto dallo studio effettuato dal Maestro Alberto Corbatto
Vocabolario della Parlata Gradese, Edizioni della Laguna
mi consente di consolidare le mie radici, profonde, di "graisan".

Piante ed Erbe Lagunari: La nomenclatura latina è corrispondente a quella di A. Fiori _

I) Abisinsio: assenzio (Artemisia Absinthium).
2) Adrepo: spinacio marino (Atriplex laciniatum).
3) Agasso o agas: Robinia (Pseudo acacia).
4) Alega: alga.
5) Aleghe: alghe (Posidonia oceanica), (Zostera marina).
6) Aleghe: alghe (Zostera marina L.). (Queste alghe in associazione formano praterie di molere).
7) Astri setembrini: astri (Aster tripolium). 8) Astri zali: inula (In ula Chritmoides).
9) Baro: vegetazione marina (Vaucheria).
lO) Bleda: bieta (Beta vulgaris).
11) Brugnolo: prugnolo (Prunus).
12) Campanela: convolvolo (Convolvolus arvensis).
13) Cana burlanega: canna gentile (Arundo Donax).
14) Canèo: canna di palude (Arundo Phragmites).
15) Dente de leon: tarassaco (Taraxachum officinale Weber).
16) Erba cordela: erba brindela o nastro (Phalaris arundinacea).
17) Erba de cali: erba da calli (Sedum fabaria).
18) Erba de late: euforbia (Euphorbia Characias).
19) Erba de la Madona: tanaceto (Chrisantemum vulgare).
20) Erba gata: erba gattaria (Nepeta cataria).
21) Erba Luvìgia: giulia (Achilea ageratum).
22) Erba grassa: erba grassa (Sedum rupestre).
23) Erbarosa: geranio rosato (Pelargonium roseum).
24) Erba Spagna: erba medica (Medicago sativa).
25) Erba miseria: erba miseria (Commenina communis).
26) Erba volàiga: alga in genere.
27) Fior de tapo: statice (Statice limonium).
28) Gramagi: groppi di rizomi di alghe affioranti sulla superficie del mare (Ruppia maritima), (Zostera minor Nolte).
29) Grula: giunco spinoso (Iuncus acutus).
30) Legno dolse: dujcamara (Solanum dujcamara).
31) Maiera: [fondale marino coperto da una distesa di alghe (Posidonia oceanica), (Zostera marina).
32) Mora de spinada: rovo (Rubus fruticosus).
33) Olmo: olmo ( Ulmus campestris)
34) Papavero zalo: papavero giallo (Glacium flavum Grantz)
35) Pavera o pavero: paviera (carex riparia)
36) Rasparela: coda cavallina (Equisetum arvense)
37) Salata de mar: lattuga di mare (Ulva lactuga)
38) Santonego: santonina (Artemisia coerulescens)
39) Spareso de spinada: asparago selvatico (Asparagus acutifolius)
40) Tacacavili: lappola ( Xanthium italicum)
41) Talpon: pioppo bianco (Populus alba)
42) Tamariso: Tamericio (tamarix gallica)

Molte delle specie, qui citate, sono poco conosciute ai giovani, specie nella parlata gradese, ma hanno consentito ai nostri antenati di sopravvivere in un ambiente ostico come quello lagunare dove l'agricoltura è quasi impossibile da praticare e ci si deve affidare alla conoscenza del suolo e dei suoi prodotti selvatici.

18 febbraio, 2007

Grado, il Castrum i suoi Rioni


Descrivere Grado, il suo centro storico (Castrum), con le sue calli, piazzette, la sua aria insieme vissuta e dimessa, la vita in comune dei suoi abitanti che come in una vasca di pesci rossi sanno tutto di tutti e ne parlano diffusamente, serve a capire il senso dei sussurri delle cube (vicoli), il chiacchiericcio continuo delle donne, quasi sempre sole con i mariti in mare e i figli a correre su e giù, dà il ritmo all' aggiornamento continuo delle notizie sul paese e i suoi abitanti.
Pur essendo cambiata la situazione, il centro storico se lo sono comperato i forestieri, il paese ed i suoi abitanti non hanno cambiato le abitudini e soprattutto le chiacchiere.
I nostri padri dividevano il nostro centro storico ( sessantanni fa Grado era tutta lì) in Rioni o Sestieri alla veneziana. Per far in modo che questa tradizione non venga dimenticata ho deciso di visualizzare almeno i confini e descrivere i nomi di questi quartieri per qualcuno che magari tra qualche anno abbia la curiosità di sapere con quanto orgoglio e amore i nostri vecchi sono sopravissuti su questo dosso di rena battuto da tutte le intemperie sia naturali che umane e quanta fantasia e poesia mettevano nel descriverlo.
Anticamente il Castrum aveva sei porte d' accesso, di tutte si sono perse le tracce escluso per la torre di campo porta Nova.

Partiamo dal Lato Nord e troviamo il Rione "de Culdemuro" così chiamato perchè un tempo chiudeva con le sue mura la città fortificata verso la Laguna e le possibili invasioni dalla terraferma ( ce ne sono state e tante)
Sul lato Ovest, fuori dalle Mura, il rione de "Piassa" il lato bene della Grado Austriaca con le sue botteghe e trattorie.
A Nord-Est il Rione di "Piassalber" detto così storpiando il nome dell' attuale p.zza Oberdan che nel periodo austriaco era dedicata all'ammiraglio De Alber.
Ritornando all'interno del Castrum troviamo "Casata" così denominata per una grande casa costruita tutta intorno alla piazzetta.
Verso est fra Calle Maran e calle Monferà il rione di "Babau" una strada scura citata sempre per mettere paura ai bambini.
Proseguendo troviamo Campo S. Niceta o "Savial" anticamente ospitava una chiesa dedicata a S. Vitale attuale centro pulsante della Grado turistica odierna.
Poi fuori dalle mura il rione "Porto".
Subito dopo "Portanova" guisto davanti alla torre d'ingresso est della città vecchia verso l'attuale P.zza XXVI Maggio
Il Rione di "Stronsulin" in Calle Corbatto.
Poi il grande rione di "Ciesa" che era il vero centro di potere della Grado antica con le sue Chiese simbolo del potere religioso e temporale.
Giusto fuori delle mura verso Ovest il rione di " Borgo de Fora " con le nuove case che davano sul "reparo" dove fino all' inizio secolo venivano ormeggiate le imbarcazioni da pesca e da trasporto.
Proseguendo verso sud troviamo giusto dopo la Chiesa di S: Eufemia il quartiere "Simisterio Vecio" dove le ossa fanno da base alle pietre della strada attuale.
Per ultimo il quartiere della "Corte" tra Cavo de Palasso e Campo Patriarchi. La piazza ospitava anticamente una chiesa e un battistero,

14 febbraio, 2007

Delusione



Avevo immaginato di rimanere deluso dalle scelte dei contendenti alla carica di sindaco del nostro disperato paese, ma ora sono come minimo sorpreso dalla fantasia dei concorrenti. Si sono dei concorrenti, sul tipo lascia o raddoppia, non sanno nulla di casa nostra (temo che non la considerino del tutto casa loro) ma cominciano a pontificare su cosa serve per progredire, a loro parere. Non si sa ancora chi sarà il candidato ufficiale del centro sinistra, partito bene e come al solito arenato sulla paura di vincere, al punto tale da sacrificare una lista civica di centro/centro sinistra? per un candidato/a di estrazione alleanza nazionale. La solita domanda: Cui Prodest ma come si può i Ds alleati con An è il sogno di Prodi; alla faccia del grande centro, mi pare una grande ammucchiata. Ci sono poi dei Catoni che pontificano ( dopo essere stati zitti fino al momento della pensione) che tutto è possibile tutto è fattibile, anche i miracoli. Al centro destra hanno avuto poi la bella pensata di riproporre un signore, di belle speranze, ma che va contro ogni possibilità di rinascita di questo paese, dimostrandolo ampiamente nel periodo concessogli dalla comunità quando ha fatto il vice sindaco. Ma, insomma, possibile che tutto si riduca sempre ai soliti quattro gatti. La novità è una gatta comparsa dal nulla e sostenuta, credo dal solito noto, non molla, nonostante le ricusazioni ufficiali, promette di risolvere cose di cui non sa nulla e neanche si interessa di sapere. Tutto gira attorno alla novità del turno unico tutte le paure e le speranze dei candidati fanno saltare ogni logica di schieramento, fregandosene altamente dei sentimenti degli elettori. contati letteralmente per quello che hanno dato nelle passate tornate elettorali comunali e come tali quantificati per quel o quell'altro candidato.
Nel frattempo abbiamo un' altissima percentuale di negozi che chiudono in centro perchè nessuno crede nell'azienda Grado, la Git che programma zitta zitta di assumere almeno un 20% in meno del personale estivo e quindi verrà a mancare nel comandamento per cui Grado è nata come stazione turistica e per cui è nata l'Azienda di Promozione, offrire ai propri cittadini meno fortunati un ammortizzatore sociale che consentisse loro di fare la stagione.
Nel frattempo ci si occupa di futuri più improbabili dell' arrivo dei marziani.
Ma quando cresceremo e li mandiamo tutti a quel paese. Se sono in pensione che ci restino e non rompano le scatole alla gente.
Gravo ai Graisani aveva detto Biagio Marin (anche lui aveva secondi fini) in una campagna elettorale pre fascista lo slogan vale comunque:
Gratacasa:

11 febbraio, 2007

Con cosa faremo il "Boreto"


Nel nostro futuro è ormai certo, se non interveniamo prontamente, che oltre all' innalzamento del livello dei mari mancheranno del tutto gli abitanti dei mari stessi.
Qui a Grado è da un pò che gli addetti al settore lo stanno constatando con stagioni di pesca sempre più deficitarie pur con la grande efficacia dei sistemi di cattura e di rilevamento dei banchi. Uno studio del
Seafood Watch
indica nel 2048 la data fatidica per il collasso totale della pesca commerciale in tutti i mari del mondo e pubblica una guida con le specie a rischio immediato. Riportato in un blog di Beppe Grillo la cosa deve far riflettere tutti, oppure fare scorta, da subito, di bastoncini findus finchè ci saranno merluzzi per confezionarli.