11 maggio, 2007

Le veraci


Polemica tra il presidente della locale cooperativa pescatori e il Sindaco. La novità non sta nella polemica, sono candidati per schieramenti opposti, ma nella sostanza della gestione di una nuova risorsa di pesca, l' allevamento delle veraci. Nel 1986 è stata proposta alla locale cooperativa una collaborazione con giovani di Grado (cooperativa Colamar) per l'avviamento di una coltura in Laguna di Grado delle vongole veraci. Ovviamente, tutto è andato sprezzantemente a pu..ne, liquidato con la frase: " qui là che i ha de savè", dopo ventuno anni (nel frattempo a Chioggia e a Marano si sono arricchiti con questa coltura) non solo la ripropongono come panacea di tutti i mali ma non sanno addirittura come raccoglierle, non parliamo di farle riprodurre. Si palleggiano la responsabilità per un sistema di raccolta che è proibito e lo sapevano, ma non sanno se ci sarà qualcosa da raccogliere. In buona sostanza "Signore abbia pietà di loro che non sanno quello fanno".

4 commenti:

  1. Anonimo7:20 AM

    C’è sicuramente un’anomalia nella pesca gradese. Qualsiasi categoria economica conosce bene quali sono i propri compiti e quelli della pubblica amministrazione. A Grado, secondo il presidente della locale cooperativa pescatori il Comune dovrebbe occuparsi anche delle pratiche burocratiche dei pescatori. La domanda a questo punto sorge spontanea: perché non anche per operai, commercianti, artigiani, albergatori ecc….. La richiesta di omologazione di un attrezzo di pesca spetterebbe all’utilizzatore. Da un rapido controllo sul sito della Regione FVG non risulta presentata nessuna pratica di Valutazione Impatto Ambientale a carico della cooperativa pescatori. Invece di lamentarsi potevano iniziare l’iter quattro anni fa, quando hanno preso la concessione. Un’altra domanda sorge spontanea: come vengono raccolte le vongole veraci che ogni giorno arrivano al mercato ittico??????????? “A buon intenditore poche parole”.

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  2. Anonimo9:11 PM

    Forse non sei aggiornato che i giovani "molto" più innovativi usano la cassa come a Chioggia e anche la turbosoffiantina. Ma questo non sarebbe un problema visto che in Emilia Romagna e in Veneto sono attrezzi consentiti, avendo subito la valutazione di impatto ambieentale. Il problema è che non vogliono rompersi il culo a farsi approvare un attrezzo perchè secondo loro dovrebbe occuparsene il Comune. Come sempre pretendono tutto "de riva in so"
    Ciao

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  3. Anonimo4:23 PM

    Ritengo doveroso intervenire per far chiarezza sugli interventi di gratacasa, pippo ed anonimo e per rispetto di tutti coloro che hanno lavorato per sviluppare l’allevamento delle vongole in Laguna.

    Nel 1986 iniziavo a pescare, ma credo che gli amministratori di allora abbiamo valutato attentamente la validità della proposta della cooperativa Colamar. Mi chiedo quanti soci di quella cooperativa (Colamar) abbiano effettivamente iniziato e continuato l’attività di acquicoltura o pesca (mi pare nessuno). Quindi …………………………..come pippo insegna, a buon intenditore poche parole.
    I pescatori sanno come fare per riprodurre le vongole e raccoglierle. Nel primo caso bisogna saper anche fare i conti, poiché per molti impianti di avannotteria è più conveniente acquistare il seme anziché produrlo. Nel secondo si sa bene come e quali attrezzi NON PROIBITI utilizzare (leggi anomino 9.11PM maggio) , ma bisogna essere messi nella condizione di poter esercitare. E dato che pippo è molto aggiornato, ma come dice una vecchia canzone, forse Pippo non lo sa, sono stati presentati diversi studi e progetti in Regione per sviluppare l’attività di allevamento (veraci) nella Laguna di Grado (tutto documentabile naturalmente). Tra i vari progetti, quello del 2004, prevedeva l’individuazione di un attrezzo di raccolta, nelle concessioni, idoneo alle caratteristiche del territorio. La Regione ha risposto negativamente, non per l’attrezzo, ma perché esistevano già diversi studi sugli attrezzi approvati e non c’era necessità di un ulteriore studio. La sostanza del problema sta nella titolarità della concessione (assegnata dal Comune alla Cooperativa) non riconosciuta dalla Regione, quindi chiedendo l’impatto ambientale dell’attrezzo alla Regione, quale ente competente, si conosce già la risposta.
    Allora se esiste un contenzioso, tra Regione e Comune, ed il Comune si assume la responsabilità di assegnare la concessione e riscuotere il canone di concessione, deve chiudere il cerchio assumendosi anche la responsabilità di autorizzare la raccolta.
    E se Pippo non sa come vengono raccolte attualmente le vongole veraci, ci sono dei corsi di formazione……..… ed imparerà !!!!!!!!!!
    tapes

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  4. Anonimo8:57 PM

    Vorrei iscrivermi ai corsi di formazione ma prima vorrei sapere chi sono i docenti??????
    Dicono che il tempo è denaro. Non vorrei sprecare nemmeno un euro.

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