11 agosto, 2007

Cucina di un tempo


Si sà il piatto più celebrato della cucina gradese è il Boreto ma scartabellando tra documenti e web ho trovato un riferimento ad un antico Chef al servizio dei potenti dell' epoca, tra i quali il Patriarca di Aquileia, che tra i piatti forti della sua cucina proponeva uno zabaglione che per l'apporto di calorie ed energie si poteva considerare doping.

Fra MARTINO ROSSI

Conosciuto fino a pochi anni fa come Maestro Martino, cuoco del camerlengo e patriarca d'Aquileia Ludovico Trevisan, perchè così si definisce in due dei quattro manoscritti noti del suo Libro de arte coquinaria, oppure noto come Martino da Como, perchè così qualificato da Platina nel De honesta voluptate et valetudine, è possibile oggi dargli un nome preciso grazie a un manoscritto del suo trattato, conservato a Riva del Garda, dove è chiamato Martino de Rubeis. Nel 1457 è a Milano, cuoco di Francesco Sforza. In seguito è a Roma al servizio del Patriarca di Aquileia Ludovico Trevisan e a Milano presso Gian Giacomo Trivulzio.

La ricetta:

Per fare bono zambaglione per farne una taza, piglia quatro ova zoè lo rossame, e zucharo e canella a sufficienzia et de bono vino amabille, e sel fusse troppo fumoso mettili uno poco d'aqua o de brodo magro poi fale cocere amò se coce lo brodeto et sempre menace con lo cugiaro et quando se imbratta [ponilo in taza].

Come si può notare c'è un riferimento al Boreto già nel 1457.

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