19 giugno, 2008

Le Valli da Pesca



Il nome deriva dal latino “vallum” che significa argine o protezione. La valle da pesca è un’area lagunare separata dalla laguna aperta da una recinzione fissa costituita da pali o argini nella quale si pratica la vallicoltura, una pratica di itticoltura estensiva. Tale sistema richiede grandi specchi d’acqua in modo che la produzione sia sufficiente a coprire le spese di gestione, nonostante la resa per unità di superficie sia bassa.
All’interno della valle viene praticato l’allevamento del pesce e la caccia, ed entrambe queste attività costituiscono una grande riserva di cibo.

Il fatto di essere separate dalla laguna da recinzioni fisse le esclude dal flusso e riflusso della marea: l’introduzione delle chiusure fisse nelle valli è stata dettata dall’esigenza di sottrarre l’ambiente vallivo dalla variabilità dell’ambiente lagunare.

La valle da pesca è un’area artificializzata, creata a scopi produttivi, ma che mantiene elevati livelli di naturalità, contribuendo alla protezione dell’ambiente lagunare. Inoltre costituisce un luogo importante per la nidificazione di molti uccelli.

I pesci nell’alto Adriatico si riproducono in mare, nella zona delle tignue, dove i numerosi anfratti delle rocce li proteggono dalle correnti e dai possibili predatori . Durante la fase giovanile invece si spostano all’interno della laguna, perché qui trovano cibo e non ci sono predatori.
E’ proprio questa abitudine dei pesci di spostarsi verso l’interno che viene sfruttata dai vallicoltori, che raccolgono il pesce durante la fase di montata e ne impediscono l’uscita dalla valle sbarrandone l’ingresso.
L’unico pesce che viene allevato in valle e che non si riproduce in Adriatico è l’anguilla, la cui area di riproduzione è localizzata nel Golfo del Messico.

Quando le arginature erano mobili e costituite da graticci di canna (grisiole): questa tecnica permetteva di catturare il novellame mentre attualmente, a causa della presenza delle arginature fisse introdotte dopo la caduta della Serenissima, (la Repubblica aveva sempre impedito la costruzione di arginature fisse perché uno dei suoi principi era quello di eliminare qualsiasi impedimento all’espansione libera dell’onda di marea) e della variabilità nella quantità del pesce che rimonta naturalmente, l’immissione del novellame deve essere fatta artificialmente .

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