Quest'anno la Madonna di Barbana non è stata scomodata per invocare il miracolo dell' escavo dei canali (da 20 anni si scava ogni anno precariamente, non si poteva scegliere una soluzione più radicale e duratura?), il Comune si è mosso per tempo e le autorizzazioni e i soldi si son trovati .
Il miracolo, però, lo si è dovuto invocare per le autorizzazioni della ricorrenza del Sabo Grado una festa riproposta non dalle istituzioni ma dalla Comunità (grazie a Dino Facchinetti che ha avuto l' idea) che attraverso le sue Associazioni partecipa, con fervore, all'organizzazione di una serata dedicata ai gradesi e a tutti gli ospiti, gratuitamente.
Da quando il Comune ha tentato di intromettersi, le complicazioni burocratiche si sono moltiplicate sino al punto da far stufare tutti e a dir di no alle condizioni poste dai vari Enti che non sanno nulla di voti, di lavoro gratuito, di volontariato generoso e senza condizioni, ma sanno tutto di divieti, di rotture di scatole, di si ma, per fortuna la Madonna è intervenuta e toccando per un attimo (un attimo eh!) la fronte del Sindaco, le ha fatto scrivere un'ordinanza che in deroga a una montagna di orpelli ci autorizza per una sera ad essere buoni, generosi e allegri.
Grazie Madonnina, se hai un attimo di tempo c'è un sacco di altra gente da toccargli la fronte.
Aggiungo un link ad un post precedente che spiega bene le origini e l'importanza del Sabo Grando:
Poco conosciuta è la storia della valenza politica che per lunghissimi anni sotto l'egida del Leone di S. Marco ebbe questa festività tutta gradese. Il periodo del Perdon serviva a rafforzare l'idea del potere repubblicano di Venezia ove a tutti veniva ricordato che nessuno era superiore al popolo, i giorni di festa erano 3 e in quei tre giorni denominati la Pasqua Rosada, decadeva il potere del Conte di Grado che veniva sostituito da un Capitano nominato dal Consiglio e da un Contestabile nominato dall' Arengo (la comunità) tutte le questioni, fossero di odio o guerra, erano sospese in quei tre giorni per rispetto e fede
E sti quà i ne fa guera cò le carte.
Conpare varda che per i tre zurni del perdon de la pasqua rosada se 'ndeva sì a barbana, ma la festa la se feva a pentecoste e no per Santa Lisabeta 'l do de lugio.
RispondiEliminaStame ben, Bruno
Tu ha ovviamente ragion, ma me volevo sottolineà l'importanza della festa, e nulla toglie, la tova precisazione cussì ragionieristica, alla sostanza dell'avvenimento.
RispondiEliminaCiao Enio