La Tavola peutingeriana è una carta che rappresenta il mondo conosciuto nell'età antica: vi manca l'estremo Occidente; tutto il resto fino alle foci del Gange è disegnato sopra una striscia di pergamena lunga m 6.83 e larga m 0.34.
Il disegno risulta pertanto alquanto deformato, essendo la linea nord-sud ridotta rispetto a quella ovest-est.
La carta vuol essere un sommario delle grandi strade dell'Impero romano, e delle stazioni situate lungo di esse come delle distanze che le separavano.
Le città sono segnate da piccole case o torri; quelle piú importanti da mura torrite. Roma, Costantinopoli e Antiochia sono distinte da un circolo che porta nel mezzo una figura la quale per Roma è incoronata.
La Tavola Peutingeriana ricevette il suo nome dal suo antico proprietario Konrad Peutinger di Augsburg, il quale l'aveva ricevuta dall'umanista Konrad Celtes di Vienna nel 1507.
Si ritiene che la Tavola Peutingeriana sia copia di altra piú antica.
Gli studiosi sono dell'avviso che l'originale sia da collocarsi nell'età imperiale: alcuni ne situano la composizione nel IV secolo d.C., altri nel III d.C., altri ancora nel II dopo Cristo.
Le fonti usate dall'autore sono state, secondo certuni, la carta preparata ai tempi di Augusto da gli Itinerari imperiali; secondo altri le rappresentazioni greche del mondo antico.
Nell'immagine la parte che ci riguarda: la rappresentazione del segmento con l'Istria e Aquileia.
...me pàr che tra dute le tore
RispondiEliminache se vèghe su'l disegno de
Aquileia, una sia 'l "novo" Tiziano ...
Gera al primissimo progeto...
RispondiEliminaSE tu vardi ben su la carta no ze riportao ne Gravo ne Venessia, a conferma delle date storiche di stesura.
ma i progeti... i gera za in cassetin.
Cioa Enio