19 marzo, 2010
Progetti per il bene comune-Non ci resta che votare Gesù
Beraro ci aveva fatto una canzone "I Progeti".
Un sacco di altra gente ce li ha raccontati dicendo che facevano comodo a noi, la realtà è che facevano comodo a loro!
Per quanto mi riguarda non rimane che votare Gesù!
Breve cronoistoria raccontata in tono leggero e semi romanzata del passato prossimo di Grado:
"Correva l’anno 1962 e all’ignaro gradese sempre pronto ad abboccare come un gò alla prima esca luccicante veniva venduto il progetto che avrebbe cambiato le sorti della nostra economia.
Stessa tecnica, stessa spiaggia, stesso mare per poter dimenticare…
Presenti i maggiori esponenti della Spa Sviluppo Spiagge Alto Adriatico , si dà il via al grosso complesso dei lavori della Pineta della Rotta.
La prima opera da compiere è la grande strada sinuosa che sta alla base del progetto generale urbanistico ideato dal Dott.Prof. Arch. di Treviso.
Allacciandosi alla via che porta a Grado, la strada si infiltrerà tra gli alberi della Pineta fino a raggiungere Punta Barbacale, per poi congiungersi a quella di Monfalcone, che tra poco entrerà in funzione.
Nel bosco saranno operati anche diversi raccordi che serviranno, oltrechè per snellire la circolazione, anche per dividere una dall’altra le diverse zone che dovranno avere un carattere individualmente armonico.
Chiunque abbia visitato almeno una volta nella sua vita la nostra isola non può non essersi reso conto delle immense possibilità di sviluppo che La Rotta offre sia per posizione geografica, sia per la salubrità dell’aria derivante dalla fitta vegetazione, sia per la sterminata spiaggia che, con opportuni accorgimenti, è possibile far sorgere lungo il suo litorale.
La realtà, ora, sta prendendo il posto delle idee e delle intenzioni e le opere incominceranno a sorgere una dopo l’altra con la massima possibile speditezza, vediamo per Grado la possibilità di aprire un nuovo, ancor più fecondo periodo nella sua longevità si stazione climatica internazionale.
E' evidente che La Rotta diventerà ben presto un’appendice determinante per il futuro dell’isola.
Non si tratta solo di costruire per aumentare la capienza estiva di Grado, ma, soprattutto, di costruire bene per creare completamente ex novo un ambiente che abbia la possibilità di offrire all’uomo di città qualcosa di diverso da quello che ha trovato finora nell’Isola d’Oro.
L’originalità della questione consiste nel fatto che il nuovo nucleo, separato completamente dal capoluogo, sarà dotato di caratteristiche completamente diverse, e il nostro centro turistico raggiungerà la posizione davvero invidiabile di poter offrire l’incommensurabile conforto che ha offerto finora, accanto ad un conforto di sapore diversissimo, situato ad un paio di chilometri soltanto dal centro della città....."
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"....La prima fase di Citta' Giardino e' cominciata, la nuova area residenziale garantira' agli abitanti tranquillita' con l'inserimento organico nel verde, creazione di parchi, la posizione vicina alla spiaggia favorira' lo sviluppo alberghiero, lavoro, ecc...."
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"...Investimento previsto per la costruzione del Porto San Vito, ospitera' un complesso residenziale portuale con 500 posti barca, rimessaggio, ristorante, 50 posti di lavoro, ecc..."
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E Arriviamo al nuovo progetto di Valle Cavarera city, Dejà- Vu!.
La vera novità è l' ipotizzata clausola salva imprenditori:
nel caso l'iniziativa sia fallimentare, l'amministrazione si è impegnata a spostare tutta la popolazione residente di Grado in Cavarera cedendo alla pari il centro storico e zone limitrofe. Avremo un campo da golf, volete mettere?
Come ho già avuto modo di scrivere sull'altro autorevole sito gradese, la statistica gioca contro i grandi progetti che dovrebbero salvare il paese. Secondo me, proprio per questioni statistiche, per i prossimi 50 anni si dovrebbero evitare tutti i progetti che, a parole, dovrebbero risollevare le sorti del paese. Avremmo il 100% di probabilità di fare meglio dei nostri predecessori.
RispondiEliminaPippo1
Concordo pienamente ...
RispondiEliminal'unico vero grande progetto dovrebbe essere proprio quello di salvaguardare e mettere a posto quanto già abbiamo.
@ Pippo1, ti ringrazio per aver accostato al blog la parola autorevole, sono cresciuto di una quarta.
RispondiEliminaIl tuo ragionamento statististico è razionale, anche se senza passione, io invece non ne posso proprio più, nonostante il turnover e il cambio generazionale dei politici locali di turno, nessuno legge la storia del paese e trae conseguenze dagli errori passati, continuano come niente fosse ad andare avanti con i loro progetti senza mai pensare a consolidare l'esistente.
Quasi duemila gradesi sono stati costretti a lasciare Grado e questi parlano di una città di cinquemila abitanti, si sono dimenticati di dirci la nazionalità di quest'ultimi.
Ciao
Bisogna mettere in conto che si facciano gli stessi errori del passato, sperando di sbagliare.
RispondiEliminaciao thor