01 agosto, 2011

Lunario di Agosto


Questa volta come Lunario di Agosto una chicca:

Un' amica di Blog mi scrive:
Mi permetto di inviarle una poesia che un mio amico "scrittore per passione" come si definisce lui, ha scritto per la nostra Isola.
E' innamorato di Grado, qui ha scritto delle bellissime poesie. Si chiama Armano Cojaniz, forse lo conosce.
Sperando di fare cosa gradita. Saluti.
Rosanna


la poesia inviata, sorpresa, è scritta in friulano con l'aggiunta della traduzione in lingua.

Per me che conosco poco il friulano è stato un po complicato leggerla, ma mi sono sorpreso della musicalità e della profondità del sentimento espresso da Armando, nel contempo la traduzione ha perso un poco dell'originalità del testo originale.
E' proprio vero bisogna parlare come si mangia.

Grau *(Gravo - Grado)


Il bon Diu al veve une buine zornade
cuant ch’al à decidût di meti chê striche
di tiere robade a lis aghis dal Adriatic.


Da montanâr sclet o sint fuart
l’invît da la nature, che sedi une schirie di monts
o un tramont sul mâr.

Par chest o resti incjantât cuant ch’al dismonte il dì,
e il soreli si bute dulà che il mâr si confont cul cîl,
e dut s’impie di un ros sflandorôs.

Cheste isule benedete, da la storie antighe,
fie di Aquilee e mari di Vignesie,
cussì ben cjantade dal grant sô poete Blâs.

Achì il soreli al è di cjase, casons di siump
intal mieç di une lagune incjantade,
e, dapardut, une sinfonìe di flôrs.

Par fuarce che in chest cuadri cussì biel,
si cjate int pronte a tabaiâ, a la confidence,
a une sclete amicizie.

A lôr ur ven di instint di sunâ e cjantâ,
piturâ e meti jù in rime i lôr sintiments,
la voie di vivi, i torments e ligrie.

Grau al è dut chest, e jè jentrade
tal mio cûr, e di lì non vûl plui
lâ vie di sigûr.



traduzione:
GRADO

Il buon Dio aveva una buona giornata,
quando decise di creare quella striscia
di terra rubandola alle acque dell’Adriatico.

Da montanaro schietto, sento forte
il richiamo della natura, che sia una schiera di monti
o un tramonto sul mare.

Per questo resto incantato quando cala il giorno,
e il sole si getta dove il mare si confonde con il cielo,
e tutto si riempie di un rosso splendente.

Questa isola benedetta, dalla storia antica,
figlia di Aquileia e madre di Venezia,
cosi ben cantata dal grande suo poeta Biagio.

Qui il sole è di casa, casoni da sogno
nel mezzo di una laguna incanta,
e, da per tutto, una sinfonia di fiori.

E’ naturale che in questo quadro così bello,
si trovi gente pronta al dialogo, alla confidenza,
a una sincera amicizia.

A loro viene d’istinto suonare e cantare,
dipingere e mettere in rima i loro sentimenti,
la voglia di vivere, i tormenti e l’allegria.

Grado è tutto questo, è entrata nel mio cuore
e lì resterà per sempre.

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