07 settembre, 2011
Riflessione sulla battigia
Una passeggiata a bordo spiaggia mi offre l'occasione per riflettere sulle ragioni che mi spingono a scrivere quasi quotidianamente, su questo strano foglio virtuale che fa esclamare alla mia nipotina, ogni volta che schiaccio il tasto Enter per pubblicare, "guarda nonno la farfallina vola via":
Il mio intento è sempre stato condividere e archiviare la passione per il mio paese, per la Laguna, per la nostra diversità linguistica, per il timore che tutto un mondo scompaia con noi senza lasciare nulla indietro.
E' difficile trovare documenti sulla storia di Grado, sui suoi personaggi, specie quelli non molto importanti.
Ci sono tanti privati cittadini e/o associazioni che conservano molte "memorie" storiche del nostro paesello in maniera maniacalmente "privata", dove pare che la parola d'ordine sia : no te mostro, no te digo, no te 'npresto e no te dàgo...., a Grado non è ancora finita l'epoca delle sete famege, della separazione netta e spregiativa tra le famege siore e i poveri.
Queste non hanno più la fortuna di un tempo, tutto si è diluito, per fortuna di tutti, in un più generico benessere, ma hanno tutto quello che su di Grado era scritto, pubblicato e fotografato e lo tengono stretto.
Non fa niente, io comunque, per quel che posso, pubblico quel che trovo, che so e lo inserisco in questa bottiglia che naviga sul mare del Web.
Mi soddisfa molto di più questa incognita della spiaggia remota e il ritrovamento improbabile che il chiacchiericcio, come frasi scritte con il pennarello in un cesso pubblico, mediatico dei vari social network che scorre via rapido e altrettanto rapidamente viene seppellito.
Ho sempre dato per scontato che non ci sarà mai gratificazione dal lavoro fatto, ho sempre evitato di parlare se possibile di politica, a meno che non si metta di traverso, perchè amplierei a dismisura i miei obiettivi, che non sono autoreferenziali, se non ogni tanto scrivere e pubblicare qualche poesia in dialetto assieme a quelle di tanti gradesi bravi e poco conosciuti.
Detto questo, mi assolvo, scorlo e me bato le spale, e continuerò a tediare chi vuole leggere e a non preoccuparmi se nessuno lo fa.
Ps: un' altro dei motivi per cui continuo a pubblicare a più non posso post è per mostrare all'universo mondo le tante fotografie che scatto ed elaboro, ritenendo il blog uno strumento flessibile ed agile per raggiungere un discreto pubblico di amatori.
ndando a caminà sul raso se pensa e ripensa e devo dite che i tovi pinsieri i xè no viri , verissimi,,,,garghe passo lo veno fato al resto manca ma la strada xè questa.
RispondiEliminaSul raso se cata tanta roba , tanti strafanici ma ogni tanto gargossa che serve ...BRAVO ENNIO
in recordo de un grando:
RispondiElimina"Soto l'Androna d'un canpielo scuro
cusina le semense un fersorìn
e dal feral che xè inpicao sul muro
na luse rossa la sùfia sui stissuni
che le falische a miera fa stiocà.
El fogo el se raviva e quiì carbuni.
La fiama dei ricordi la fa tornà
Ricordi del bel tenpo
che la morosa bela se speteva
scunti int'l'onbra fonda
che quela androna scura la te deva
...la piova stioca in tera
cic-cioc fa le semense un ritornelo....
Ma questo xè un ricordo
del tenpo oramai passào, ma tanto belo!
(Mario Pigo)
....grassie Enio, me son un che colessiona al rumor dele scusse che tu me fà catà 'ntela riva de la to' "saggezza".
RispondiElimina...tirèm innànz !... dizeva gargun tanti ani fà.
RispondiEliminaBravo Enio ! continua cussì.
ciao,
Aldo
:-)
RispondiEliminaUna battuta alle spalle ,anche se virtuale , daparte mia.
RispondiEliminaMe vevo desmentegao un oltro dei motivi per cui scrivo sempre:
RispondiEliminase voltri mamuli, in meso a 'sta vale de lagreme se ragi de sol che saeta.
Continuemo insieme.
Tu son indispensabile Enio! Oramai no rivo più stà sensa fà una tappa giornaliera qua drento!
RispondiEliminaSbrissa...
No xe monotonia nei tovi post, cato sempre un motivo de riflession, e de sti timpi no xe poco. Me te lezo volentieri e me piase i to' pensieri. Continua cussì.
RispondiEliminaCiao Roby