16 ottobre, 2011
Grado-Gli anni dello Sviluppo
E' proprio la "rivoluzione dei trasporti" la premessa infrastrutturale per il boom economico determinato dal flusso turistico, che in trent'anni registrerà un' aumento vertiginoso di presenze negli stabilimenti alberghieri e balneari.
La situazione dei collegamenti negli ultimi decenni dell'Ottocento era talmente precaria e inadeguata che si era fatta insostenibile in relazione alle mutate e accresciute esigenze di carattere economico e sociale dell'isola, che andava assumendo una fisionomia e un ruolo moderni.
Un turista austriaco, ad esempio, che volesse raggiungere Grado con la famiglia per un periodo di villeggiatura, arrivava dal suo paese in treno fino a Cervignano, doveva poi proseguire via terra fino ad Aquileia in carrozza e infine sobbarcarsi un lungo e disagevole percorso endolagunare in vaporetto, con notevole dispendio di tempo e grande stress.
Per venire incontro a queste nuove istanze della crescente clientela di vacanzieri, in pochi anni Grado può disporre di una nuova ferrovia fino al terminal di Belvedere, di un nuovo canale diretto e di una nuova strada Belvedere-Grado per collegamenti rapidi e diversificati con la terraferma: si apriva effettivamente una nuova era, turbata forse solo dal presentimento dell'imminenza di un drammatico evento bellico.
Un altro grave problema dell'isola era l'approvvigionamento idrico. Inizialmente veniva utilizzata per le necessità giornaliere individuali l'acqua piovana, raccolta in mastelli o colta nei fontanili dei tratti sabbiosi; spesso veniva trasportata in tinozze da Aquileia sulle barche a remi. Lo scavo in Piazza Grande del pozzo artesiano, che sostituiva la grande cisterna in Campo Patriarchi attiva dal 1878 e garantiva una fornitura diretta e costante di acqua agli abitanti dell'isola, fu salutata dalla popolazione come un evento straordinario: era il 4 aprile 1900, quando l'acqua sgorgò abbondantemente dal sottosuolo.
Nel 1885 la conclusione della diga, dopo decenni di itinera burocratici e diversi cantieri di lavoro, garantiva alla città sicurezza dalle irruente incursioni del mare in burrasca.
Nel frattempo il paese, che all'inizio del '900 era ancora compreso e compresso nell'area dell'antico “castrum”, comincia ad espandersi a distanza da quei secolari limiti, con la costruzione delle Ville Bianchi, emblema - ancor oggi fortunatamente visibile - del clima di ottimismo, di intraprendenza e di buon gusto del primissimo Novecento.
Nel 1890 vi era stata l'apertura dello Stabilimento balneare con cabine di legno e servizio di restaurant, cui segue la costruzione di numerosi impianti ricettivi alberghieri, pronti a far fronte alle sempre maggiori richieste dei villeggianti dell'Impero: il ponte e gli spogliatoi poggiano su alti pali e formano tutti insieme tanti palchetti, da cui si ammira l'ampia ingolfata che fa il mare spandendosi verso le coste istriane, correndo a Trieste, trascinando nel proprio cammino il barcolame che veleggia" (G. Caprin).
Si apriva così per Grado, dopo secoli di isolamento e di miseria, una nuova, felice fase di sviluppo, che l'ha resa nota in tutto il mondo come meta turistica capace di coniugare sapientemente il trinomio vacanza-natura-cultura.
...continua...
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