12 novembre, 2011

Il Commissario per la Laguna


In scadenza il 31/12/2011 l' ufficio del Commissario per la Laguna costa, come struttura, compreso il suo compenso 740 mila euro l’anno, quasi sicuramente non verrà confermato, abolendolo.

La gestione commissariale per l’emergenza socio-economica e ambientale della Laguna di Marano Lagunare e Grado è operativa sin dal 2002 e dai rilievi economici fatti da consiglieri regionali di opposizione dal mese di marzo 2009 al mese di luglio 2011 il Commissario di cui sopra ha speso la considerevole cifra di 6 milioni e 257 mila euro per studi, ricerche, progetti, analisi e rilievi per dare risposta all’emergenza della Laguna.

Si è speso molto, quasi tutto, delle risorse preventivate per la gestione della Laguna e per la sicurezza della navigazione, mentre per il risanamento ambientale e le bonifiche il commissario si è sempre trovato di fronte a una «disponibilità limitata».

A quasi dieci anni dalla nomina del primo commissario per la Laguna, tocca fare i conti con la realtà dei costi di progetti che dovevano trovare le soluzioni ai problemi lagunari, si sono pagati a caro prezzo studi, che se qualche conoscenza danno, ci hanno lasciato a metà del guado in quanto a risultati finali, e parlo della parte di Laguna di Marano e completamente all'asciutto da parte della Laguna di Grado, trascurata e abbandonata se non in occasione di avvenimenti speciali come "Al Perdon de Barbana" quando avvengono i miracoli.

La Regione sta pensando seriamente di finirla qui annunciando:
" bisogna «superare» la struttura commissariale per la Laguna di Grado e Marano",
traducendo dal politichese, hanno deciso di chiudere per risparmiare 700.000 euro di costi annui che si stanno rivelando improduttivi, passando la gestione ad una delle Direzioni Regionali.

Ci troviamo così, dopo dieci anni di convegni e grandi promesse a pietire un intervento obbligato come il pristino in quota del "Tagio Novo" e la sistemazione definitiva del "Canal de Barbana", con in più un contenzioso in Corte d'Appello a Venezia con la Regione che non vuole riconoscere le mappe Catastali che assegnano al Comune la proprietà Lagunare e non al Demanio.

Siamo messi bene.

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