21 gennaio, 2012
Nicolò Reverdito
Ieri sera in un incontro tra amici e parenti si è ricordata la figura di Nicolò Reverdito, recentemente scomparso.
Ne è uscito fuori un ritratto d' uomo straordinario, un uomo di grande coraggio innanzitutto, un politico teso al bene dei propri amministrati, mai interessato al proprio tornaconto, e queste erano cose che sapevo, ma il ritratto del sindacalista negli anni cinquanta impegnato sul sociale, sulle battaglie per i diritti dei braccianti agricoli calabresi, compiti portati a termine con la solita foga e generosità, l' uomo che si è conquistato amicizie importanti e a vita, queste erano cose che non conoscevo di un uomo che ho sempre apprezzato e che ora me lo rendono ancor più caro nel ricordo.
Un sindaco di Grado, benvoluto (e non è poco) dai "graisani" un uomo che vedeva al di la del presente che, pur cattolico, aveva frequentazioni di amicizia stretta con un uomo difficile e controverso e soprattutto comunista come Pier Paolo Pasolini, un uomo che aveva saputo dare un respiro di assoluta internazionalità alla nostra Isola come non era mai successo prima a Grado se non quella degli inizi del percorso turistico.
Un uomo per certi versi difficile, con l'abitudine di commentare senza problemi contro chiunque dicesse stupidaggini, e senza fare distinzioni ne pesi d'importanza.
Mi mancherà il suo modo scanzonato e leggero di raccontare la sua vita così intensa, il ritrovarsi il sabato mattina per un' oretta di ricordi di una vita interessante e per certi versi pericolosa.
La foto pubblicata è stato il frutto di un incontro casuale, quando glie l' ho scattata subito mi disse con il suo tono semi burbero irridente "ciò mona no la sarà miga per la lapida?".
Ciao Nicoletto mi mancherai!
Grande persona, lo chiamavo SINDACO dopo di lui non è più esistita la cultura a Grado,aveva conosciuto e sicuramente discusso con grossi personaggi come,Callas,Pasolini,Mascherini,Zigaina,Vedova,Greco,e tante altre personalità del mondo dell'arte.Lo portavo, (in quanto autista)alle inaugurazioni delle mostre di Giuseppe Zigaina e si prendevano in giro come dei bambini.Mi chiamava maestro,mà era lui MAESTRO di vita,non ti dimentico ciao SINDACO
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