23 gennaio, 2012
Scartossiti e Casoneri
A Grado un tempo non troppo lontano c'era una frattura ben chiara tra la popolazione che abitava la laguna (casoneri o graisanati) e la gente del paese che si riteneva superiore per censo e per istruzione ai pescatori, ma a loro volta venivano ricambiati con spregio e definiti "scartossiti", modo ironico per descrivere il loro abbigliamento che con giacche e cravatte li facevano somigliare a pacchettini regalo.
Anche il dialetto usato era diverso, più arcaico e meno influenzato da vocaboli esterni quello lagunare, più aperto a contaminazioni quello del paese abituato ormai a rapporti stretti con il retroterra giuliano triestino.
Il modo di vivere era profondamente diverso, attaccati alle tradizioni e alla stagionalità naturale i pescatori, poco ciarlieri e con poca necessità di parole (il loro vocabolario era ridosso all' essenziale) al di la dello stretto necessario;
in evoluzione rapidissima gli altri paesani, cui il contatto con un'umanità diversa per esperienze e lingua apriva nuovi orizzonti.
Il motore a scoppio e la riduzione della distanze tra Grado e i casoni in Laguna riportarono in paese tutti i "casoneri o americani de palù" rimescolando le carte.
Scomparsi i "casoneri" diventano tutti "scartossiti".
Penso che "inconsciamente" i esiste 'ncora i casoneri e i scartossiti, solo che 'desso semo vistii duti uguali ma 'ntel cuor zè 'ncora 'sto sbrego.
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