24 febbraio, 2012
Dinosauri per cittadini
se abbiamo ancora bisogno dei poeti
è perché non siamo liberi
Oggi un bel box meditativo-incazzato di Sbrissa su Facebook e una riflessione molto seria di Liber@ mi porta a riflettere sulle figure che frequentano il social network ed il web in generale.
Chi siamo noi, indifferenti o indignati o semplicemente curiosi quando si commenta nel social?
Io penso che la maggior parte coltivi la dimensione eroica, anche se la praticano poco.
Un amore platonico dunque, come si diceva una volta. Mica siamo stupidi.
La quotidianità è fatica, delusione. Pensare in grande e passare oltre è la cosa migliore.
Non costa niente e ti riempie la vita.
Alle piccole miserie quotidiane ci pensino gli altri, quelli che si espongono, quelli che non capiscono niente di come si dovrebbe vivere.
Meglio fare come le trottole, girare ciascuno intorno al proprio asse.
Possibilmente davanti a uno specchio: girare, girare e girare, fino a che non finisce la carica.
Poi buonanotte ai suonatori, sarà per la prossima vita.
Non ci passa per la mente che un uomo diventa un cittadino solo se, mentre gira su se stesso, procede anche insieme agli altri lungo una direttrice comune.
Non è difficile capire che non è la rotazione, che pure è indispensabile, ma la traslazione l’elemento determinante del mutamento sociale; ma ci piace pensare che procedere insieme sia degradante, una cosa da pecore.
Ci frena il solito discorso: cominci prima lui!
Ecco caro Sandro, 'sto "scuminssia tu che a me me vie da rie" è la chiave di volta di queste frequentazioni così interessanti per chi le sente e le fa sue davvero e invece semplice gossip (con speranza neanche tanto sottintesa di vero e proprio sputtanamento) per la maggior parte del pubblico che mai proverà ad esporsi.
Eppure se non abitiamo ancora"a cason" non è per il compiacimento di guardarsi vivere che sicuramente animava, come noi, anche i nostri vecchi; ma perché, per amore o per forza, hanno costruito qualcosa che è andato oltre la loro vita, arrivando fino a oggi.
E allora siamo indifferenti o indignati e quando diventeremo cittadini?
Avanti così e faremo la fine dei Dinosauri.
I tuoi spunti sono sempre estremamente interessanti, caro Ennio. Nel post odierno hai espresso osservazioni di notevole profondità e saggezza. Una sintesi perfetta.
RispondiEliminaChapeau!!!
Oppure non siamo nè indifferenti nè indignati ma solo, ed è peggio ancora, rassegnati?
RispondiEliminaIo ancora un lumicino acceso di speranza lo ripongo sul gruppo di Liber@: c'è onestà, disinteresse personale, novità, esperienza, e, anche se dalla stampa non appare, c'è la proposta per risolvere (o almeno tentare)i problemi anteponendo l'interesse della comunità. Peccato che non sempre ciò viene compreso dai cittadini.
Sbrissa è giusto che faccia informazione e denuncia, l'attività politica però la faccia Liber@ i cui esponenti sono in Comune a rappresentare i cittadini e le loro istanze.