20 marzo, 2012

La Nave




Di tutti i mezzi di trasporto, la nave gode di una posizione del tutto particolare: essa è considerata, oggi per lo più inconsciamente, non una cosa o un oggetto, ma una creatura vivente che ora prende, ora dà:
una creatura con i suoi amori, i suoi abbandoni, le sue resistenze e rifiuti, i suoi malumori e le sue rabbie.

Ha persino un nome, un atto di nascita, un battesimo, un destino e, infine, un atto di morte perché ogni nave, come ogni essere umano, nasce, vive e muore secondo un destino che sembra già stabilito: i giapponesi recitano persino delle preghiere per le navi morte

Chi ha governato una nave o anche una piccola imbarcazione, non può non aver notato la sua personalità: due imbarcazioni identiche hanno comportamenti diversi e un vero e proprio «temperamento» che si manifesta nel confronti del mare e degli uomini.

L'uomo moderno si rende vagamente conto di tutto questo e, senza soffermarvisi troppo, lo attribuisce alle caratteristiche costruttive o a quelle ambientali del momento, ma ai tempi dei nostri nonni e dei nostri bisnonni, ciò aveva un significato arcano, misterioso e, nelle ore libere, i marinai si raccontavano storie fantastiche, citando nomi, date e luoghi, nelle quali le navi erano protagoniste di avventure soprannaturali.

Nelle foto la "mia" nave - "L'Ulisse" e il suo varo.

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