Un ricordo per commemorare Mila Tarlao Kiefer una persona di grande cultura, che si è dedicata in particolar modo alla difesa e alla valorizzazione del dialetto gradese, ex presidente dell’associazione culturale ”La Bavisela”.
Mila Tarlao Kiefer, gran donna, profonda cultura e, come sempre accade a chi vive fuori Grado ma è profondamente gradese, innamorata persa del suo paese e delle sue tradizioni lascia dietro se una scia di malinconia per questo nostro povero paese, così ricco di storia e storie, così orgoglioso a tal punto da essere autolesionista, così profondamente maltrattato dai suoi stessi figli.
Maria Tarlao figlia di una delle famiglie più in vista di Grado, studi a Gorizia e a Graz, ha profuso energie enormi nel tentativo di diffondere in Grado la cultura dei vecchi, la saggezza di un dialetto intoccato nei secoli, ha dato tutto se stessa ai bambini assieme a quell'altro monumento di donna Maria MarchesanStiata prodigandosi e dividendosi tra bimbi e anziani con l'Associazione Bavisela.
Maria Tarlao figlia di una delle famiglie più in vista di Grado, studi a Gorizia e a Graz, ha profuso energie enormi nel tentativo di diffondere in Grado la cultura dei vecchi, la saggezza di un dialetto intoccato nei secoli, ha dato tutto se stessa ai bambini assieme a quell'altro monumento di donna Maria MarchesanStiata prodigandosi e dividendosi tra bimbi e anziani con l'Associazione Bavisela.
Una persona di grande umanità e cultura, che, tra l’altro, le valse nel 1998 la consegna
da parte dell’allora Azienda di Promozione Turistica del “Premio Spilla d’Oro di Grado”.
Il suo grande amico e conterraneo Giovanni Marchesan Stiata per ricordarla a 2 anni dalla morte le ha dedicato queste strofe:
La tova anema
La xe sempre restagia
A qua, ne la to isola.
Un zorno anche la to senere
Tornerà e le se missiarà
Co'l biondo sabiòn dei nostri lidi
Là - davanti del tovo mar.
E sarà la pase eterna.
A Mila Tarlao, cittadina gradese di Graz
Herbst
Die Blätter fallen, fallen wie von weit, als welkten in den Himmeln ferne Gärten. Sie fallen mit verneinender Gebärde. Und in den Nächten fällt die schwere Erde aus allen Sternen in die Einsamkeit. Wir alle fallen. Diese Hand da fällt. Und sieh dir andre an: es ist in allen. Und doch ist Einer, welcher dieses Fallen unendlich sanft in seinen Händen hält.
Autunno
Le foglie cadono, cadono come da lungi, come se giardini lontani sfiorissero nei cieli.
Cadono con gesto di rifiuto E nelle notti cade la terra pesante da tutte le stelle nella solitudine.
Noi tutti cadiamo.
Questa mano cade. E guarda gli altri: è così in tutti.
Eppure c’è Uno che senza fine dolcemente Tiene questo cadere nelle mani sue.
Rilke
...queste sono persone da non dimenticare mai...
RispondiEliminagrazie Ennio.