12 ottobre, 2012

Sms del terremoto in Emilia


Che fine hanno fatto i soldi degli sms di solidarietà pro terremotati emiliani, veneti e lombardi.

È presto detto. All'indomani del terremoto di maggio che aveva disastrato parecchi paesi dell'Emilia, e anche del Veneto e della Lombardia, era partita una gara di solidarietà che sms dopo sms aveva raccolto la bella cifra di 15 milioni. 
Denari sonanti, da poter utilizzare subito per l'emergenza.

 Ma di questi denari confluiti nei vari gestori di telefonia un euro che è un  euro i terremotati non l'hanno ancora visto. 
E chissà quando li vedranno. Bloccati in una sequela di rallentamenti e autorizzazioni varie dove molti ci sguazzano.

 Dapprima i mancati trasferimenti da parte di Tim e Vodafone che solo a settembre hanno fatto sapere di aver trasferito le somme alla Banca d'Italia. 
E qui giacciono perché quando un cittadino dona soldi alla pubblica amministrazione devono prima passare per un controllo alla Tesoreria dello Stato. 
Poi ci sono le forche caudine del comitato dei Garanti ( nominati da poco, un terzetto composto da Isabella Seragnoli, Giuseppe Grechi, Pierluigi Petrillo, e sarebbe interessante sapere quanto prendono di stipendio) che devono vigilare sull'utilizzo.

E questi garanti devono prima attendere che i governatori di Lombardia, Veneto ed Emilia si mettano d'accordo come ripartire il denaro. 
Perché ogni regione avrà in percentuale quello che sarà stabilito a tavolino da Zaia, Errani e Formigoni. E tuttora non si sono espressi in merito.

 La mafia è una piovra. Ma ne esistono altre. 
Questa che ho appena descritto ne è un esempio.

rebloggato da:  albertocane.blogspot.it

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