09 aprile, 2013

La Centenara

Ai margini del territorio gradese di terra tra Belvedere e Boscat c'era un tempo una grande valle circondata da una grande pineta condotta e vegliata da un Gradenigo del ramo povero dei grandi Dogi di Venezia, pescatore e marinaio delle navi della Repubblica Veneta, ferito in battaglia e premiato dalla Serenissima con un lavoro di tutto riposo e una casa in un feudo marginale:
La Centenara

"Dove il feudo della Centenara affoga nella Palude, un ponte di tavola metteva al casone del guardiano delle peschiere. Faceva quel tugurio posticcio da sentinella, incrostato di conchiglie e circondato da gusci vuoti, guardava la campagna di Aquileia con le nebbie spesse, le sue febbri, i fieni che sul terreno molle crescevano alti come biade"
Così descrive il Caprin la situazione del vecchio soldato e pescatore gradese a guardia di una terra contestata e ceduta ai signori della guerra friulani.

Prima territorio gradese, contestato e ceduto al Patriarca Aquileiese, conquistato dai veneziani ma ceduto ai Savorgnan per premiarli dell'apporto alle guerre della Repubblica, venne da questi ceduto dopo cinque secoli ai Colloredo di Montalbano.

Ci sono varie ipotesi sull'origine del nome:
per alcuni storici deriva dai "centonari" i sarti militari romani che fabbricavano vele e corde per navi, per altri i "Centonarium" erano soldati disboscatori perchè al tempo la Centenara era ricca di alberi che formavano una grande pineta.

Per capire bene qual'e la collocazione geografica della Centenara, oggi è la zona del Campeggio di Belvedere. 

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