14 maggio, 2013

Magnifica Comunità di Grado


Al solito ricevo e pubblico dal direttivo della Magnifica comunità.

La foto è un' elaborazione di una bella immagine di Vinicio Patruno (titolo: neverin su Gravo)

Comitato per l’Amministrazione Separata degli Usi Civici di Grado
 “Magnifica Comunità di Grado”
(Registrato Agenzia Entrate – Ufficio di Monfalcone, al n .ro 1013 dd. 29.04.2008)

TERZA   LETTERA   APERTA

Alle elezioni politiche di febbraio, il ciclone Cinque Stelle ha spazzato via partiti e partitini di Grado, sollevando entusiasmi e speranze di cambiamento.
Alle regionali di aprile, ha rimediato il 19,54%  dei consensi rispetto al trionfale 28,1% della Camera e 27,1% del Senato.
Le cause, si capisce, non sono metereologiche, sono politiche.
E rispecchiano gli errori di una campagna elettorale verticistica e per di più a rimorchio, anzi appaltata ad una ben nota Lista Civica locale dal Movimento CinqueStelle Isontino.
Nel corso della quale, è stata tacitata ogni voce contraria alla lottizzazione, travestita da “Polo Termale”, della spiaggia - retrospiaggia - Parco delle Rose.
Questo è stato il primo errore.
Infatti, la pubblica denuncia del travestimento era ed è tuttora attesa ed invocata.
Non solo per marcare una buona volta la differenza tra interventi speculativi e autentici progetti di promozione turistica e sociale, ma anche per consolidare un rapporto fiduciario sull'onda di un improvviso quanto inaspettato trionfo elettorale. 
In caso contrario, il ciclone CinqueStelle  rischia la fine della Lega Nord che, dopo aver conquistato il Comune, oggi occupa l'ultima poltrona in Consiglio comunale.
La piena occupazione stagionale, si capisce, era parte integrante di quel rapporto speciale che legava ”l'Isola del Sole” a tutti i suoi abitanti.
Sino a quando cementificazioni, grattacieli, l'abominevole trasformazione di giardini pubblici in parcheggi, ecomostri, lottizzazioni suicide e commercializzazione dei Beni comuni di Uso Civico, l'hanno declassata ad un'Isola di Cemento. 
In cui è già tanto se sopravvive un turismo “mordi e fuggi” ed una stagionalità sempre più corta e precaria con crescenti perdite di opportunità di lavoro e di reddito, aggravate dalla progressiva scomparsa degli esercizi commerciali.
O bene che vada, dal loro silenzioso passaggio in mano ad operatori del Terzo Mondo con i quali non è assolutamente possibile competere ad armi pari.
Il tutto a causa di un'offerta turistica estremamente compromessa sul piano ambientale e della qualità della vita rispetto al passato.
Per tutta risposta, Sindaco e Giunta continuano a privilegiare il cemento, imponendo ad un numero crescente di cittadini una condizione di disagio se non addirittura di prevedibile povertà.
Ed ignorando il buco di 28 milioni di €uro e relativo crac, senza colpevoli, dell'ex Ospizio Marino con relativo rigetto dell'istanza di fallimento da parte del Tribunale di Gorizia mentre la Procura non ha nemmeno presentato ricorso.
I 60 dipendenti abbandonati in strada ed aggrappati al lampione della verità, che verrà caso mai  accertata dal Giudizio Universale, non sono le uniche vittime.
Altre purtroppo seguiranno al termine della stagione quando si faranno i conti anche con l'Amministrazione Maricchio.
Il Movimento CinqueStelle Isontino, sbarcato senza la minima conoscenza delle problematiche locali,  poteva  solo andare a spasso per Grado.
Non certo denunciare con cognizione di causa la sgangherata casta politica che tiene in ostaggio il  presente ed il futuro dell'intera Comunità.
E tanto meno gli infernali automatismi urbanistici ed edilizi alla base della crescita patologica e senza qualità della Città in danno degli spazi di vita e del tessuto edilizio originario, ormai praticamente scomparso.
Rientra  in tale quadro la congiura diretta ad eliminare alla prima occasione utile la GIT (Impianti Turistici spa), ultimo ammortizzatore sociale di Grado, per trasformare spiaggia, retrospiaggia e Parco delle Rose in uno spezzatino e magari far fuori parte del personale.
Condizione ideale affinchè le varie lobby possano ritagliarsi la loro libbra di carne dal corpo vivo di Grado prima ancora di partecipare alla lottizzazione immobiliare travestita da “Polo Termale”.
Che stiamo tuttavia bloccando innanzi alla Corte di Appello di Roma - Sezione speciale Usi Civici – contro il Sindaco Maricchio e contro la Regione a meno che la neo Presidente Debora Serrachiani non decida di ritirarsi dalla causa.
Nel frattempo, i soliti benpensanti, gli eroi da Caffè, sedicenti intellettuali da strapaese, l'ammucchiata dei partiti in nome del pensiero unico del cemento, un'improbabile associazione di tutela lagunare dal bicchiere facile e certa stampa locale pronta a censurare i nostri comunicati stampa e notiziare pantere a Fossalon, fanno tutti il tifo per il  “Polo Termale”. 
E per la totale cancellazione dei Beni comuni di Uso Civico sistematicamente calpestati da tutte le Amministrazioni comunali benchè costituzionalmente garantiti, come recentemente illustrato dal prof. Stefano Rodotà candidato CinqueStelle alla Presidenza della Repubblica.
Dopo di che ai  benpensanti  & company di ogni colore non resterà che rivolgersi all'esorcista prima di scavarsi definitivamente la fossa con le loro stesse mani o, con un ultimo sussulto di sopravvivenza, approntare le valige di cartone per emigrare in Svizzera. 
Sul piano elettorale, si capisce, quasi nulla accade per caso: è una costante sociologica confermata proprio dal trionfo CinqueStelle alle elezioni politiche sulle ali di un micidiale messaggio di cambiamento.
Lasciato incomprensibilmente cadere a Grado e questo è stato il secondo errore.
Perchè si doveva almeno dire  “NO!  AL  POLO   TERMALE !” 
Dalla trincea della Corte di Appello di Roma, possiamo intanto assicurare la Comunità che la battaglia giudiziaria in difesa di spiaggia-retrospiaggia-Parco delle Rose è tutt'altro che perduta.
Per grande merito dell'Ordine degli Architetti di Udine, la Direzione per i Beni Culturali e Paesaggistici del Friuli-Venezia Giulia, ha apposto un vincolo architettonico sul Palazzo delle Terme.
Ricompreso nel II° ambito di intervento dello Studio di Fattibilità del cosiddetto “Polo Termale”.
Analogo vincolo sarà esteso al Palazzo dei Congressi, alle aree delle piscine, centro estetico e saune, sempre del II° ambito di intervento.
Quanto basta e avanza, a giudizio non solo nostro, per mandare intanto a vuoto anche la 3° gara europea  in scadenza il 28 maggio prossimo in ordine all'aggiudicazione delle concessioni e dei relativi appalti d'opera.
Senza contare che, a nostro avviso, lo stesso Studio di Fattibilità e relativo Piano Economico e Finanziario,  appaiono incompatibili con i suddetti vincoli. 
E con la decretazione “Galasso” che, ove applicata e non abbiamo dubbi al riguardo, comporta il divieto assoluto di fabbricazione sull'intera area di progetto.
I Parlamentari CinqueStelle del FVG  hanno avuto già modo di constatare come su tutte le fondamentali questioni di fondo parliamo la loro stessa lingua.
E  che le divergenze sul terreno elettorale, sono indispensabili ad evitare gli errori da dilettanti a beneficio della casta politica.
Fatto per cui rinnoviamo la richiesta di voler promuovere un'ispezione parlamentare sul progetto “Polo Termale”: dopotutto è ciò che la Comunità, tradita dai propri rappresentanti politici, invoca e spera.

Il  Consiglio  Direttivo



Grado, 13 maggio 2013




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