08 giugno, 2013

Al Savial

Ho riletto il libro di Massimiliano Cicogna "Massi Tachelo" - Le gno do scale - e mi sono soffermato su una delle sue frasi di presentazione di casa sua, la sua contrada Al Savial, una vampata di ricordi mi si sono affacciati in testa e ho cercato di fissarli con una foto del prima e del dopo Savial, senza vena critica o polemica, solo ricordi veloci brucianti per certi versi dolorosi di quello che si è perduto, la giovinezza.

Queste le parole di Massi.

SAVIAL
La gno contrada gera Savial, son passao de là l' oltro geri
e 'l gno pensier el xe 'ndao indrio col tempo.
Apunto, veci ricordi. Una volta 'l gera la contrada più
popolagia de Gravo vecio, desso invesse la xe quasi
disabitagia: co' 'sti gno racunti vogio spiegave fati reali de
vita dei mamuli de Savial.
Géremo là duti co 'i mussi a picolon, sule scale del balaor
de l'amia Leta. Se gera intorno a l'ano 1940, géreno magri
magri, la buora fistieva a sento a l'ora, no veveno nianche' le
scarpe in pie, le braghe dute rote, ma co véveno un toco de

pan géreno duti cuntinti.

Oggi "Al Savial" certe volte si presenta così:

3 commenti:

  1. nevio7:33 AM

    Le gno do scale aveva un seguito nelle bozze che massi teneva. Sparite. Ritrovarle e dar vita ad un diario postumo di massi a corroborare la proposta che tempo fa ho ventilato e che tramite il blog e la rete si potrebbe.

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  2. sei stato anche troppo buono con la foto... sembra quasi che sia spazio libero

    ciao!

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  3. hai ragione Paolo, come si vede c'è una sola fila di tavolini, oggi ce n'erano tre file, e lo spazio di una bici per il passaggio delle persone.

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