Leggo oggi un post di Vinicio Patruno, che lamenta giustamente l' inutilizzo di una cespite turistico come il Cinema Cristallo, di proprietà comunale.
A tal proposito e per rafforzarne l' idea delle potenzialità vi propongo l' iniziativa dell' amministrazione comunale del lontano 1969 quando Pasolini con l' aiuto determinante del sindaco di Grado Nicolò Raverdito e l' allora Segretario comunale Aldo Venier....
"Nel 1969 Pasolini, in polemica con il Festival del Cinema di Venezia e con la collaborazione del Comune di Grado propose a Grado una settimana del Cinema, proponendo, invece che la solita esposizione di film, un percorso culturale della storia e dell'esperienza cinematografica.
La Settimana del Cinema fu inaugurata dalla prima del "Porcile" presentato in contemporanea a Venezia, fu un successo di media e di pubblico entusiasta per la frequentazione di artisti di fama internazionale a Grado.
L'organizzazione-racconta l'ex Sindaco Nicolò Reverdito- fu affidata all'instancabile Segretario Comunale Aldo Venier e alla preziosa collaborazione di Pasolini che fece aprire per la rassegna le cineteche nazionali di Parigi e Mosca e gli archivi dell'Istituto LUCE.
I vari personaggi da Sergio Leone, Franco Parenti, Alida Valli, la Bertini, la Callas.
La Valli commossa perchè una nostra donna le si rivolse con un "benedeta", la Bettini che per farsi il trucco aveva bisogno dei tiranti, la Callas descritta come altera e inavvicinabile a "cason" in mota Safon si scioglieva e aiutava a preparare "al boreto" Rodolfo Zuliani.
Inizio settembre, con la stagione declinante, una settimana sfavillante, Grado presente su tutte le pagine della cultura dei grandi giornali nazionali, bella gente.
Tre stagioni è durata poi come quasi tutto a Grado quello che ha la cultura come obiettivo è finita, le solite risse:
"perchè tu e no me, tu crii de esse più belo"
Peccato!
C'era una mente dietro tutto ciò, nel dimenticatoio ingrato.
RispondiEliminaE già c'era una mente, lo spirito di servizio di chi si proponeva alla guida delle istituzioni all' epoca era un dato di fatto e meritava rispetto, oggi non è più così.
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