07 aprile, 2014

Maurizio e Sofia Oransz


Scoprire il passato di Grado è avventura affascinante per me, il problema che mi si pone sempre è il tempo necessario per ricerche sistematiche, allora è da tempo che ho deciso di affidarmi alla casualità che significa tenere gli occhi aperti su quello che mi circonda, nomi di strade, targhe ricordo ed edifici, poi quando mi colpisce qualcosa parto.

Questa volta quello che mi ha colpito è stata una targa ricordo dedicata ai coniugi Oransz nel giardinetto davanti al condominio "Alla Salute" in viale Dante.
Una targa ricordo sbiadita e seminascosta in un giardino che loro hanno donato in perpetuo alla comunità.

Una breve ricerca mi ha aperto gli occhi su un mondo imprenditoriale che credeva in Grado, su persone buone ed illuminate, mai mosse da puri tornaconti personali, innovative e di grande personalità.

Vediamo allora brevemente chi era il Dott. Maurizio Oransz:

giunto a Grado nel 1905 costruì la Casa di Cura-Albergo "Alla Salute" inventandosi una tubatura di captazione dell'acqua di mare dalla poco lontana Diga al suo Albergo, proponendo in maniera assolutamente pionieristica le prime cure termali in acqua di mare.

Volle ingentilire l'aspetto dell'area antistante la casa costruendo a sue spese un giardino (dove ho visto la targa un po sbiadita) dotandolo di un grande barometro e di una tabella con le ore di varie capitali europee per sottolineare la vocazione internazionale di Grado.

Essendo medico chirurgo assistette malati poveri sempre senza mai chiedere compensi e da imprenditore di lungo corso trattò il suo personale sempre con grande correttezza e magnanimità.

Con sua moglie Sofia fu prelevato dai nazisti a Grado nel novembre 1943 in quanto ebreo, internato ad Auschwitz, dove fu purtroppo trucidato.

Era un gradese come noi, di grande levatura e un uomo buono, ogni tanto, se capita, date un'occhiata alla targa e pensate che se quel giardino è ancora la e non trasformato in qualcosa di cemento è perchè lui l'ha donato alla nostra comunità con l'unico patto che restasse per sempre giardino.

In un paese con il mattone al collo come il nostro, per il fantascientifico albergo di cura (per l'epoca) purtroppo non c'è stato nulla da fare, bacchetta di cemento ed è  apparso il condominio.


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