18 aprile, 2014
Water Front
Vista l'attualità ed il fatto che ormai tutti mettono becco su quello che dovrebbe essere lo sviluppo turistico di Grado leggiamo l' opinione di un gradese ingegnere capace e conosciuto nel mondo delle grandi opere (lavora in tutto il mondo con l' Impregilo):
Luciano Cicogna
"Uso il termine inglese waterfront perché é un termine piú conciso di fronte sull’acqua e la ricerca su Internet dá risultati appropriati.
Negli ultimi anni é sorto un grande dibattito sul rapporto fra le cittá e l’acqua, sono stati fatti importanti interventi urbanistici a cui hanno contribuito grandi architetti; se ne sono occupati convegni internazionali come la Biennale di Architettura a Rotterdam, il WaterfrontExpo 2005 a Riga, l’Expo 2005 ad Aichi in Giappone, in cui si è dibattuto sul rapporto individui-natura, sulla tutela dell’ambiente e sullo sviluppo sostenibile dei centri urbani in rapporto alla risorsa acqua.
C’é un’altro bel termine che accomuna Grado ad altri insediamenti simili, oltre alla solita Venezia anche a Chioggia e Caorle per dirne qualcuno ed é quello di cittá sull’acqua.
Si é quindi ultimamente accentuata la sensibilitá a questo tema e compreso che, come ogni risorsa vitale, il fronte sull’ acqua deve essere oggetto di un’attenzione particolare e dedicata.
A tale fine, in vari paesi (riporto due esempi: Kingston , Canada e Wellington , Nuova Zelanda) sono stati istituiti dei comitati che per prima cosa hanno enunciato dei principi generali:
· il fronte mare dev’essere prevalentemente un’area pubblica;
· il beneficio del pubblico deve essere massimizzato (accesso, visibilitá, passaggio garantito attraverso edifici);
· gli interventi devono tenere conto dell’impatto ambientale e salvaguardare il patrimonio storico, sociale e culturale;
· gli interventi devono essere preceduti da consultazione pubblica.
Sembrerebbe tutto ovvio vero? Eppure non credo che a Grado questi principi siano presenti in un documento di programmazione territoriale.
Non sono solo belle parole, la loro sottoscrizione implica una serie di vincoli mica da ridere.
Negli esempi citati dai principi si scende al dettaglio come la specificazione di aree pavimentate, verdi ed ombreggiate, destinazioni d’uso: ricreazionali, culturali e civiche, vincoli per gli edifici privati come diritto pubblico di calpestio del piano terra, limitazione dell’impatto visuale, ecc.
Ripercorro il nostro fronte d’acqua e non ritrovo, lo sapevo, l’applicazione di questi principi: il pugno sullo stomaco del porto di San Vito, l’incombenza degli edifici dell’ex Safica e di nuovo il fronte sparisce con l’Associazione nautica ed ancora lo riperdo con altre darsene e piú avanti é di nuovo privato ancora lungo la laguna orientale, come ci arrivo a quegli argini lontani se voglio fotografare un bagiante?
E l’accesso pubblico massimizzato e la passeggiata panoramica ? Ed ancora dappertutto la limitazione e l’oltraggio dei parcheggi, ancora loro !
Sogno per Grado un comitato che studi ed enunci questi principi e che vengano applicati, é troppo?"
Ecco la domanda è : è troppo chiedere rispetto per la popolazione locale?
Sapevatelo
Perché riportare il parere di questo valente nostro concittadino con esempi ripresi da gran parte del mondo, quando è la Nostra Storia che ci dice come intervenire e preservare questa meravigliosa città d'acqua.
RispondiEliminaLa risposta è molto semplice il rispetto si merita non si pretende.
RispondiElimina@ Ruggero, ci stanno strapazzando i conagi con esempi colti da tutte le parti del mondo, vuoi non rispondere alle stessa maniera? se non altro per mostrare apertura mentale.
RispondiElimina@ Enzo, tu son siguro de quel che tu disi? co tu vol tu sa esse mundi antipatico.
Ennio, anche l'antipatia xe un sentimento che bisogna meritaselo. Se dì quel che se pensa, sensa tanti preamboli, crea antipatia me la merito volentieri. Tornando alla question de rispetto, singolarmente semo duti degni de rispetto ma una comunità che ha fatto strasse del proprio territorio il rispetto ha de dasse mundi de fa per meritasselo. Me par che semo ancora in alto mar però.
RispondiEliminaStemo attenti a no confonde il rispetto con la compassione.
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