15 giugno, 2014

Il Magistrato alle acque


Il Magistrato alle acque nella Repubblica di Venezia. 

Io scavo dighe in fondo al mare, un portento di ingegneria
che il mondo ci invidia, lubrifico in dollari,
euro, cene, escort, vacanze, fondi pensione.
Combatto le maree e finanzio il Carnevale, salvo Venezia
da tutti i metalli pesanti che scarica in laguna
quell’altro capolavoro di Petrolchimico che astuti
ingegneri hanno costruito nel posto più bello del
mondo, piantando ciminiere d’altiforni sulla schiena
dei branzini e sulle rime di Lord Byron.
 È colpa mia se poi ai cristiani e alle vongole gli viene il cancro?

Ce l' hanno fatta dopo 600 anni di storia gloriosa hanno abolito, causa Mose, l' Ufficio del Magistrato alle Acque, gli amministratori sono in galera.

Il Magistrato alle acque è oggi il nome di un organo amministrativo della Repubblica Italiana deputato ai bacini idrici dell'Italia nord-orientale.
In passato esso designava un organo dell'antica Repubblica di Venezia incaricato al controllo della laguna di Venezia.

L'ufficio del Magistrato alle Acque nasce nel 1501 per far fronte alla gestione idraulica della Serenissima Repubblica di Venezia. 
Al tempo, questo «ufficio» designava una serie di magistrature del governo della Repubblica di Venezia incaricate di sorvegliare e amministrare il regime idraulico del bacino della laguna veneta: "savi esecutori", "collegio", "esecutore aggiunto" e "inquisitore aggiunto"
Al Magistrato alle acque spettavano autorità sulle opere di bonifica, scavo, manutenzione e irregimentazione nella laguna di Venezia e nel complesso di fiumi in essa sfocianti.

Capito! Un Ufficio che ha fatto la storia di Venezia, che ha saputo costruire i murazzi che ha modificato il delta del Po, controllando ed evitando per più di mezzo millennio tutto quello che questa sottomarca di politici ed amministratori pubblici ha saputo distruggere in pochi anni di continue ruberie e furbate.
Una vergogna senza fine.


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