19 ottobre, 2014

Panta rei os potamòs- Tutto scorre come un fiume

“Estremamente breve e travagliata è la vita di coloro che dimenticano il passato, trascurano il presente, temono il futuro: giunti al momento estremo, tardi comprendono di essere stati occupati tanto tempo senza concludere nulla”.   - Seneca

Riguardando vecchie cose in soffitta per fare posto ad altre cose che diventeranno altrettanto vecchie, mi è capitato tra le mani il mio vecchissimo Mac SE/30.

Il mio primo computer, datato 1989 appena uscito in sostituzione dell' SE e del Mac plus, i primi computer friendly al mondo.

Era una scheggia per il tempo e per pura curiosità ho provato ad accenderlo.

Incredibile la  faccina del caricamento del Sistem 7.0 (anche quello ce l'ho in originale in floppy-disk) con un sorriso dopo appena qualche minuto si è mostrata e ha caricato il sistema.

Un cubo indistruttibile, venticinque anni di età, (per i computers preistoria) con quello gestivo la mia attività, contabilità compresa, avevo Photoshop 1.0 un hard disk di 80 Mb. (proprio Mb non giga).

Ha un valore solo affettivo, commercialmente vale come una sveglia usata, ma fa girare ancora Excel e Word, ma io mi rivedo con mio figlio piccolo che mi girava attorno quando ci giocavo, ed ora lo vuole come totem da mettere in studio.

Abbiamo deciso di riesumarlo, pulirlo e metterlo in bella vista, è storia ragazzi, la mia storia. 

1 commento:

  1. A me piacerebbe poter far vedere ai miei figli uno dei commodore sui quali ho scritto i miei primi programmi, almeno per far capire loro cosa hanno a disposizione adesso rispetto a quello che era lo standard una volta.

    Ricordo che chiedevo continuamente a mio padre di comprarmi un'espansione di memoria di 5KB per il mio VIC20 (se non mi ricordo male quella volta le teneva Luigino a Grado), ma lui mi diceva sempre che costava troppo. Ed era vero, costava una fortuna.

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