26 gennaio, 2015

Forza Lele


Essere rivoluzionari vuol dire combattere le ingiustizie del proprio tempo.
Mostrare come si possa essere liberi è un gesto rivoluzionario.

Qui da noi un nostro rivoluzionario ce l' abbiamo  e, ultimamente, visto che non è del tutto in forma anzi è stato ricoverato in Ospedale, ha bisogno di essere sostenuto, almeno a livello amicale.

E' sicuramente un rivoluzionario con coni d' ombra pazzeschi e non sempre positivi.

Piaccia o meno ha costretto proprio tutti a fare attenzione al come ci si muove e tanti altri a riflettere.

Il suo nome è CapoSpia al secolo Raffaele Lisco che è un' identità fittizia ed ingannatrice che copre un'altra identità fittizia e ingannatrice che ne copre un'altra e così via finché non ci si imbatte in uno degli uomini che è stato uno dei più belli del mondo. 

E' un’officina della polemica, uno spazio duepuntozero in cui si ripudia la pace delle idee come strumento di comprensione del mondo e si aderisce al principio di contraddizione.
Uno zigzag di opinioni, sparate canagliesche, di approfondimento laterale, di satira scostumata e di costume: è tutto questo.

Il suo essere un precursore, bandiera di ogni libertà, ha causato alcuni intoppi ai rappresentanti della  vita pubblica locale e più in generale si è occupato di separare, scindere, decostruire, smascherare chi cerca di indurci in tentazione con ogni mezzo a disposizione.


Forza Lele sei tutti noi! No te desmenteghemo!

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