24 maggio, 2015

Homo Graulensis


Ho letto recentemente un' articolo su un settimanale che parlava della nuova forma di comunicazione il "globalenglish" 
Globalenglish la nuova lingua che accomuna tutto il mondo.
Più immagini meno parole maggior velocità nella comunicazione
Si tratta del nuovo linguaggio usato per lo più in Internet che adatta in tutte le lingue termini della lingua inglese come (media, portali, siti, newsletters, blogs, post ecc....) e accomuna le parole (poche) alle immagini. 
Le considerazioni, amare, dell'articolista vertevano sull' impossibilità di fare ragionamenti profondi, di considerare le questioni in ballo nella loro pienezza, ma prendeva atto che così la comunicazione diventa globale e senza confini.

A tale proposito io seguo la vita del nostro amato lido di lacrime, come tanti immagino, attraverso Facebook e credo che qui da noi abbiamo inventato un nuovo tipo di linguaggio: il "Graisanglobal" uno strano dialetto maccheronico con un mix di parole ancora più complesso del Globalenglish, dove si rinuncia ad ogni tipo di sintassi pur di comunicare qualche cosa.


Si avverte dietro ogni messaggio l' urgenza di comunicare, di far conoscere il proprio pensiero, le proprie ragioni, allora si sovrappongono parole, si litiga per un nonnulla , qualcuno URLA, (malta, no, muro) tutto pur di prevalere, di farsi distinguere, di avere gli - I Like - numerosi da esporre come trofei.


Questo strano modo di comunicare mi fa pensare che il cemento sociale si stia sfaldando e la cifra connotante la nostra epoca sia la solitudine. 
Quindi strane fantasie, rancori, violenza. 
La verità, secondo me, è che dentro non siamo più solidi: 
è saltato il nostro antico contesto antropologico che si basava sulla cattolicità, sulle tradizioni popolari, sulla famiglia, sul villaggio.

Come cura io consiglierei di ritornare a rivedere la proprietà del  linguaggio che si usa per comunicare, perchè lo scambio serva anche a far crescere il profilo culturale con le sue proprietà aggreganti che evitano l' isolamento dal contesto sociale e a rinunciare per sempre a praticare il celodurismo. 

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