26 maggio, 2015

Vacanza al mare -Un cielo sopra la testa


Oggi si parla di cosa fare per il turismo del futuro, per capire meglio vediamo cosa ci hanno tolto dal passato, quando la vacanza era una vacanza temporanea dai problemi, dalle preoccupazioni e la località turistica doveva presentarsi la più spensierata possibile per accompagnare in tutta la giornata l' ospite.

Oggi prevale  il turismo straccione delle seconde e terze case, il mordi e fuggi, l' ospite incazzato cronico che arriva qua a sfogarsi. 

Quando l' imbrunire calava si attivavano loro:
veri e propri Cinema Paradiso, i Cine all'aperto, una vera magia dell'estate gradese dei tempi che furono.

I loro nomi:   "S.Marco", "Azzurro", Parco delle Rose", Razzo.

Il primo "ssst!" partiva subito quando qualche ritardatario muovendo la ghiaia si sedeva rumorosamente, magari litigando sottovoce con i vicini per il posto da raggiungere.

Le atmosfere magiche create da qualche insetto che girava dispettosamente davanti all'obbiettivo del proiettore e rompeva la concentrazione degli spettatori sul film proiettato, le coppiette che si appartavano verso il fondo a sinistra dove il buio era più profondo e vivevano in un altro film.

Sembra sia trascorso più di un secolo invece era cinquantanni fa, ora sono malinconicamente spariti, erano l'appuntamento di prima serata per tanti turisti per poi proseguire nei dancing, anche quelli all'aperto, perchè la vacanza al mare questo richiedeva, un cielo sopra la testa.

La vacanza era poesia, un'atmosfera piena di musica, di gente contenta, di profumi delle cucine, con le luci del Golfo di Trieste come falene che proponevano un grande abbraccio con il mare.

Ora con cosa volete che ci abbracciamo, con i sostegni di cemento di fontane senza senso, con fondi piastrellati.

Nella foto Il cine "Parco delle Rose" nel 1940 durante uno spettacolo all'aperto.

1 commento:

  1. Caro mio, c'è una immagine che mi colpisce sempre: quelli che hanno un pezzo di giardino e lo piastrellano e cementano tutto. Ma tutto tutto: manco un filo d'erba. E prima o poi...

    RispondiElimina