21 giugno, 2015
Al Perdon
Non si sa ancora se "Al Perdon de Barbana", il voto secolare della Comunità Gradese, si farà regolarmente la prima domenica di Luglio ( io confido di si, si troverà un accordo con i pescatori), così, giusto per capire l' importanza del voto per i nostri vecchi, la devozione che ci mettevano nell' espletare quello che per loro era un dovere civico, oltre che spirituale, posto questo video girato, con i mezzi di allora nel 1952 (alzate l' audio).
Interessante sapere che:
la processione a Barbana della prima domenica di luglio è cosa recente (160/170 anni circa).
Il voto sì, invece è antico (1237 o 1232, la data è sub judice come è ignota la pestilenza che colpì Grado) e veniva sciolto il 2 Luglio (Festa di Santa Elisabetta) da una piccola rappresentanza di gradesi (vedi la Storia di Barbana scritta dal padre francescano Vittorino Meneghin).
Il vero “Perdòn” di Grado veniva effettuato nel giorno di Pentecoste (chiamata anche Pasqua rosada) ed era una festa religiosa e civile che durava tre giorni.
Il “Perdòn” decadde durante l’occupazione francese dell’isola e, passati sotto amministrazione austriaca, si cominciò andare in processione a Barbana il 2 luglio.
Forse, la processione venne portata alla prima domenica di luglio dopo le pestilenze degli anni ‘30 del 1800 (vedi la lapide murata nel presbiterio della nostra chiesa madre).
Da Bruno Scaramuzza.
Caro Ennio rimango basito dalla notizia attinta anche dalla stampa locale. Questo rifiuto da parte di gradesi si aggiunge ad altri rifiuti e pesci in faccia elargiti dai soliti foresti chiamati a salvare la nostra isola. Siamo in una situazione di degrado acclarato e le nuove generazioni non sentono minimamente la necessità di proseguire nel cammino tracciato dai padri. Non conosco i dettagli della questione, ma sarebbe il caso di rivedere la situazione complessiva del porto e delle schifezze ammucchiate sulle rive. E perché no! Far pagare ai pescherecci una tassa sul stazionamento delle banchine. Tanto sono detentori di partite IVA e possono tranquillamente scaricare le spese sostenute per il loro lavoro. E via gli appartamenti galleggianti della Lega Navale dal porto. Dico questo e molto altro da anni e rimango come il solito inascoltato.
RispondiEliminaRuggero Marocco