Sono convinto che la fine di Agosto sia il periodo più bello dell’anno.
Non è solo il clima, che è ancora caldo ma non più soffocante; non è per le giornate, che sono ancora lunghe e luminose, senza essere però più eterne; non è nemmeno per la luce e le nuvole e l’aria, che sono già vagamente settembrine, ma senza la malinconia velata che settembre porta sempre con sé.
È perché la fine di Agosto, che è ancora vacanza, è ancora libertà, non la libertà stanca dell’inizio estate, quando hai solo voglia di staccare, mollare tutto, dimenticare i ritmi, le abitudini, la fatica.
È la libertà di chi si è riposato, dilavato dalla routine, e dell’anarchia delle vacanze è già quasi stufo; la libertà di chi è di nuovo fresco, pieno di energie, e sente la voglia di voler progettare di nuovo, buttarsi a capofitto in qualche impresa mai tentata prima.
Mi piacciono la fine d’Agosto e i primi giorni di Settembre per quel loro essere un mare di possibilità, delle finestre aperte su cui ti affacci.
È il periodo in cui mediti di riprendere in mano un sacco di lavori interrotti, costruisci grandiosi castelli in aria di progetti rivoluzionari che ti svolteranno la vita.
È il momento in cui per un momento credi, e ci credi davvero, che riuscirai a vincere la tua maledetta pigrizia in tutti i campi, e la cosa ti pare davvero possibile e fattibile, perché ti sentì forte pronto a sconfiggere ogni avversità.
Poi leggi il quotidiano e scorri il social, da un lato le solite porcherie di imbrogli e ruberie denunciate dai cittadini e non dall’ Ente preposto al controllo, dall’ altro un Ex-Amministratore del tuo comune che umilia un ragazzo sfortunato inserito in un programma di lavoro socialmente utile che da un senso alla sua esistenza, e lo fa sapere che non lo vuol vedere in giro quando Lui si presenta, un tizio che si reputa buon cristiano e si comporta come un becero e intollerante discriminatore, visto che ci credi l’ inferno ti rifiuterà.
Allora capisci che la poesia che ti circonda in questo Paese magico è stata fatta morire da tempo e che tutto da tempo è autunno.
In effetti, da un bel po', l'Italia è una repubblica fondata sull'uccisione della poesia.
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