Non siamo tutti uguali.
A me piace il sole, pensavo piacesse a tutti, e invece no.
Col tempo e l’età ho scoperto che ci sono quelli che amano il sole e quelli che amano l’ombra.
E’ un fatto caratteriale. Non dipende dalla stagione, dal caldo o dalla latitudine.
Quelli che amano il sole lo amano così, incondizionatamente.
Lo cercano in tutte le circostanze.
Vivono in case con le tende sempre tirate, o quasi inesistenti, con tapparelle e serrande che non si abbassano mai, o mai del tutto.
Spiano il suo arrivo da dietro i muri di nebbia o nei tagli delle nuvole prima e dopo il temporale.
Non c’è estate così calda, mezzogiorno così afoso, spiaggia così torrida da farglielo odiare.
L’inverno li angoscia più che per il freddo per la sua mancanza di luce.
La notte non gli dà pace, perché la vera serenità è nel brillio consolatorio che si intravvede scivolare fra la brina, d’inverno, o nel riflesso dell’acqua marina, in estate.
Chi vive di ombre non lo capisce.
Ama un mondo parallelo, di anfratti segreti e coperti: di grandi cortili deserti in estate, di boschi e sottoportici, di calde case con camino in inverno, di oscurità che ti abbraccia e ti avviluppa come una coperta.
Soffre al sole, e non per il caldo, ma per quel suo rendere tutto troppo definito, netto.
Chi ama il sole non ama i passaggi, le sfumature: vuole cose che stiano di qua o di là, senza incertezze; chi ama l’ombra adora invece le infinite possibilità del non definito, e del non precisamente detto.
Non è meglio, non è peggio, sono due modi di rapportarsi alla vita: se non inconciliabili, difficili da conciliare
Chiaro... come il sole!
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