18 ottobre, 2015

Da Gigi, chiude


Quando la notizia è circolata in paese, il mese scorso, l’intera comunità ne è rimasta fortemente scossa:

DA Gigi, lo storico bar ex Masè, passa ad altri. 

Ci sono poche cose che destabilizzano la vita di un pensionato gradese, e la chiusura dell’osteria dove va a bersi, a qualsiasi ora del giorno, al bicer di bianco o de nero , è una di quelle. 

Restano, per fortuna, da guardare i cantieri aperti e disseminati per tutto il paese. ( stiamo aspettando le rotonde) 

Ma senza potersi poi confortare con un bicchierino da Gigi, persino il loro fascino viene compromesso.

Per scongiurare l’evento i vecchietti di Grado hanno tentato ogni strada. La prima è stata la moral suasion. 

Una delegazione di pensionati, capeggiata dall’ottantenne Viti, Vice Sindaco de Palù, si è recata da Gigi in missione. 
La mano sul cuore, Viti ha sfoderato tutte le armi della retorica conosciute, ricordando non solo la comune ed ormai lontana gioventù, in cui lui e Gigi saltavano per i fossi di una Grado ancora bucolica, ma anche e soprattutto l’immenso investimento avvenuto negli ultimi anni da parte di tutti gli abitanti del paese in calici di dubbio prosecco e spritz annacquati.

Il rapporto fra Gigi ed i suoi clienti è stato forte, quasi fossero una famiglia.
E’ stato un discorso commovente, che ha usato tutti gli artifici della retorica antica e moderna, e Viti si era erto nel mezzo del coro greco di vecchietti annuenti come un Menenio Agrippa redivivo. 
Ma non c’è stato nulla da fare. Gigi ha scosso il capo e commentato:             «Son vecio

Di fronte a questa innegabile argomentazione cronologica, tutti gli artefici retorici sono andati a farsi benedire.


Un Bar storico  che chiude! 
Non è questione di soldi, è un problema di difesa della civiltà occidentale. 
C’è il serio rischio che torme di pensionati non abbiano più il loro porto sicuro dove passare le giornate, per tacere della terribile e nefasta eventualità che  i bianchetti vengano sostituiti con chissà che intruglio.

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