Pare che l'amore vero sia quello per i figli.
Vediamone il percorso.
Vediamone il percorso.
I genitori scrivono tutti su feisbuc la stessa cosa al primo compleannino, al primo onomastichino, al primo dentino - amorino mio, cinque giorni di me e di te, un mese di noi, un dentino lungo una vita, ecc.
Quando è evidente che la creatura non sa leggere e non possiede neanche un aipad, e quindi che gli parli a fare tramite feisbuc.
Ma forse, forse il messaggio non è indirizzato alla creatura.
Secondo il proctologo Telometto Iosu, questo sarebbe l'ultimo residuo del proletariato, cioè i figli come unica ricchezza e risorsa per i disperati.
Ovvero le creature sfruttate alla stregua di estremo jolly per la rivalsa sociale - cioè:
ho un figlio e ha parlato prima del tuo ed è più fotogenico del tuo, guarda come sta bene con questo completino rodolfo valentino che l'ho pagato trecento euro che se lo metterà massimo tre settimane e basta, perché poi cresce.
E’ evidente che una creatura se ne frega dei completini da trecento euro - così come i gatti se ne fregano del packaging delle scatolette del mangiare - ma intanto gli scaffali dei supermercati sono strapieni di scatolette con le foto dei mici in posa.
Quell'amore - qualunque esso sia - è un fatto da sfoggiare, un po' come il socialismo di Vendola.
Ormai quasi nessuno se ne frega dell'amore in sé per sé.
Questa generazione di creature cresce veloce, e diventano grandi e disillusi proprio come gli adulti.
Chissà quanti penseranno (ammesso che siano in grado (no, non quel "Grado")) "ma quant'è antipatico!". Io invece ti quoto al 100%!
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