27 gennaio, 2016

Dott. Maurizio Oransz e l' Albergo alla Salute




E' incredibile finalmente qualcuno si è ricordato degli Oransz e della loro importanza nella storia di Grado, oggi alle 17 una corona di fiori li onorerà nella giornata del ricordo.
Ma vediamo chi erano e cosa hanno significato per Grado.

Una breve ricerca mi ha aperto gli occhi su un mondo imprenditoriale che credeva in Grado, su persone buone ed illuminate , mai mossi da puri tornaconti personali, innovativi e di grande personalità.

Chi era il Dott. Maurizio Oransz:
giunto a Grado nel 1905 costruì la Casa di Cura-Albergo "Alla Salute" inventandosi una tubatura di captazione dell'acqua di mare dalla poco lontana Diga al suo Albergo, proponendo in maniera assolutamente pionieristica le prime cure termali in acqua di mare.

Volle ingentilire l'aspetto dell'area antistante la casa costruendo a sue spese un giardino (dove ho visto la targa un po sbiadita) dotandolo di un grande barometro e di una tabella con le ore di varie capitali europee per sottolineare la vocazione internazionale di Grado.

Essendo medico chirurgo assistette malati poveri sempre senza mai chiedere compensi e da imprenditore di lungo corso trattò il suo personale sempre con grande correttezza e magnanimità.

Con sua moglie Sofia fu prelevato dai nazisti a Grado nel novembre 1943 in quanto ebreo, internato ad Auschwitz, fu purtroppo trucidato.

Era un gradese come noi, di grande levatura e un uomo buono, ogni tanto, se capita, date un'occhiata alla targa e pensate che se quel giardino è ancora la e non trasformato in qualcosa di cemento è perchè lui l'ha donato alla nostra comunità con l'unico patto che restasse per sempre giardino.

Per il fantascientifico albergo di cura (per l'epoca) purtroppo non c'è stato nulla da fare, bacchetta di cemento e appare il condominio. 

Update di Bruno Scaramuzza:
Alcune note a complemento della meritoria citazione di Enio. 
In un annuario medico austriaco del 1908 ho trovato che il benemerito dott. Moritz Oransz (nato a Schweidnitz, Slesia meridionale allora Germania oggi Polonia, nel 1866) abitava a Vienna in Bennogasse n. 30 nell’VIII Distretto, ma viene pure detto che dal 1904 d’estate era presente a Grado. Innamoratosi da subito della nostra Isola, immediata fu la sua decisione di costruirvi un grande albergo-clinica specializzato in cure balneari, un istituto che fu operativo già per la stagione estiva del 1905. Tornato a Vienna alla fine dell’estate del 1904, in data 2 Gennaio 1905 vi pubblicò per conto dell'editore F. H. Schimpff di Trieste un libretto intitolato GRADO und seine Heilkraefte nebst Anleitung zum Kurgebrauch. In questa pubblicazione (74 pagine in 16°), indirizzata in particolare ai suoi colleghi medici, il nostro richiamava l'attenzione del mondo scientifico sulle peculiarità di Grado che non era, a suo parere, una semplice stazione balneare marina, ma un vero e proprio luogo di cura marino (kein einfaches Seebad, sondern ein Seekurort sui generis).
Come dire la prima vera pubblicità per far conoscere al mondo la nostra Città e le virtù terapeutiche della sua aria, del suo sole, della sua sabbia e del suo mare (..tutti possono trovarvi miglioramenti miracolosi per la propria salute fisica e mentale...proprio tutti, anche gli idioti).Nel dopoguerra sarà il nostro ambasciatore e relatore nei vari Convegni di idroclimatologia, talassologia e terapia fisica in Italia ed all’estero.
Nel 1925 pubblicò in italiano e tedesco “L’elioterapia e i bagni di sabbia”, ponendo le basi per lo sviluppo del reparto delle sabbiature, un argomento che approfondirà ancora nel 1934 su riviste specialistiche italiane e straniere.
Chiudo ricordando la sua tragica fine unitamente a quella di sua moglie, Sofia Leim (Leopoli 1873), prelevati dai nazisti a Grado il 16 Novembre 1943, portati alle carceri di Trieste e qualche giorno dopo trasferiti ad Auschwitz dove trovarono la morte lo stesso giorno dell’arrivo, l’11 Dicembre 1943.
Tristemente noto che qualche mese prima il dott. Oransz era stato consigliato da amici di lasciare l’Italia e raggiungere le figlie che già dall’inizio degli anni trenta si trovavano all’estero, candidamente il nostro affermava “”ho fatto troppo del bene a Grado perché qualcuno mi possa tradire…, qualcuno mi possa tradire…, qualcuno mi possa tradire”.

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