09 febbraio, 2016

Salvatore Tosto e la Git




La spiaggia e la Git tornano al centro delle dispute cittadine e non solo, visto l' atteggiamento della Regione che impone scelte senza contraddittorio ne condivisione pubblica. 

A Grado è sempre stato difficile e pericoloso muovere critiche alle Amministrazioni Aziendali perchè per un verso o per l' altro ciascuno di noi è preso per le palle con l' incubo che se non a te a qualche familiare venga negata o ritardata la chiamata stagionale, ma è proprio questo che genera rabbia e spinge a voler cambiare questo stato di cose che dura da sin troppo tempo e i signori politici non lo capiscono ancora, si arroccano su posizioni che credono di potere e invece saranno il loro fortino nel deserto perchè basterà isolarli girandoci intorno e lasciarli soli, senza viveri (voti).

Ma oggi voglio ricordare uno di noi, uno che lavorava sul serio per "al Ben del Paese" e non aveva paura di dirlo. 

Le sue parole, attualissime, sono uno spaccato di vita graisana di 12 anni fa.

Leggete quello che scriveva nel 2004 il dott. Salvatore Tosto, graisan. 


Non molto è cambiato da allora ma il tempo è venuto.

«Diviserunt sibi vestimenta mea».
In questo versetto del Salmo XXI,19 si allude alle vesti di Gesù che furono sorteggiate fra i soldati ai piedi della Croce. Nell’uso comune sta ad indicare le spogliazioni di cui la gente generalmente è vittima. Nella gestione della cosa pubblica, l’aspirazione di quanti si propongono ai vertici delle istituzioni è quella di trarre benefici dall’uso delle risorse patrimoniali della comunità. Però, essendo sempre più numerosi i concorrenti in questa attività agonistica, ecco fiorire sulle ceneri di un solo ente tanti cespugli che producono frutti di facile raccolta. Qualcuno li chiama prebende, altri li definiscono dividendi. Ecco perché dallo smantellamento dell’Aacs di Grado sono nate le più svariate entità: la Git, l’Itur, l’Aiat, la gestione spiaggia, il Palacongressi, le Terme, il Parco acquatico e quantaltro, tanto per usare un termine attualmente in voga. Per ogni etichetta, naturalmente, occorre un consiglio d’amministrazione con relativo presidente, vice, segretario e direttore senza contare i provibiri ed i revisori dei conti. Tutti con congrui compensi, senza parlare del presenzialismo e del protagonismo.Frattanto la gente comune rischia i posti di lavoro, subisce il danno e la beffa, non riesce a comprendere come mai tutti questi previlegiati siano sempre gli stessi sulla cresta dell’onda e perché il Comune che ha in delega la tutela delle spiagge, la proprietà delle aree, l’uso del diritto di gestione e di controllo, si faccia condizionare da qualche lobby che, sistematicamente, attribuisce cariche ed incarichi a predestinati di preclare virtù, per così dire, capaci di farsi da sé. Infatti prima non avevano un soldo, ora sono pieni di debiti. Vorrei tanto poter essere contraddetto, purtroppo le cose vanno avanti così. Intanto le gestioni passano da una mano all’altra con grande dispersione di utili e di mezzi. In realtà ci sono personaggi che pensano in grande e vogliono svilupparsi su beni non propriamente loro. Una volta i consigli d’amministrazione erano formati da rappresentanti di categorie ed associazioni operanti sul territorio. Sostanzialmente venivano indicati dalle formazioni politiche democraticamente votate. Attualmente le privatizzazioni hanno dato il via libera agli amici degli amici, con i soldi della Regione ed i beni patrimoniali del Comune. Naturalmente non si parla più del futuro benessere della comunità, ma di rapporto tra costi e profitti con lo scopo di conseguire cospicui dividendi. Pertanto l’incremento turistico è affidato all’abilità dei cuochi che si cimentano nelle gare di boreto alla graisana.. Salvatore Tosto  

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