03 marzo, 2016
Grado, medioevale
La Grado medioevale era ridotta nel suo "castrum" e non oltre.
Un bel ritratto lo fa il Conte di Grado Francesco Malipiero nel 1580:
"La città di Grado è situata nelle paludi del suo Dogado con alcuni lidi appresso, circondata da acque salse, lontana dalla terra ferma quattro miglia ed ha il suo porto intiero di artiglieria. La detta Città in forma lunga et stretta quasi a modo di galea et è circondata da muraglie molto antique, parte delle quali minaccia ruina, et espezialmente nella parte del Palazzo dei suoi Magnifici Rappresentanti, fabricato sopra di esse Muraglie come anco vi è la maggior parte delle case dei Gradesani"
Grado dunque era conforme alle usanze del medioevo veneziano, le case avevano le finestre ad arco i tetti sporgenti per riparare le scale esterne.
Era divisa in sestieri.
Il carattere stradaiolo degli abitanti era evidenziato dal bisogno di trovarsi sempre insieme in perpetua comunione e perpetua chiacchera.
Nei campi c'erano murate panche in pietra e ogni uscio aveva un masso che faceva uso di seggiola pubblica.
Il senso veneziano della gestione collettiva era evidente nella Piazza, luogo di raduno popolare dove venivano lette o gridate le leggi locali quasi sempre di proibizione di qualche cosa e dove si potevano trovare le bocche, sempre aperte, per le denunce segrete ed anonime.
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