"Parlare del proprio Paese vuol dire parlare un po di se e dunque ci si attarda incerti se riproporre i soliti luoghi comuni o inoltrarsi ad esaminare le virtù, ma anche i difetti le contraddizioni.
Però è anche una buona occasione per mettersi nei panni di un ospite e domandarsi quali ragioni possono spingerlo a Grado.
Prima di tutto verrei a Grado perchè, curioso e irrequieto come sono, alla mia vacanza mare e sole non possono bastare, anche se con un arenile di tre chilometri posto esattamente a mezzogiorno che gode dunque del sole da levante a ponente e con una sabbia fine ed eccellente sono ottime ragioni.
Verrei a Grado per gli odori della Laguna, per sentire il fruscio di una barca a vela per l' incanto di quella passeggiata che gli austriaci chiamano "promenade" e noi liquidiamo frettolosamente con "Diga" o Reparo".
Il senso è evidente per gli ospiti è una passeggiata amorosa, per noi l' elemento che ci protegge dalle mareggiate, comunque lo si dica ha un profondo fascino.
Verrei a Grado per camminare al mattino lungo il Porto per osservare e parlare se possibile con i pescatori, quelli col volto scuro smaniato dalla salsedine che camminano ondulando un poco come se stessero sopra una barca.
Grado è questo, atmosfere umori incanti suggestioni."
Con queste parole nel 1993 Alessandro Felluga iniziava il discorso di apertura dell' Azienda di Promozione Turistica di cui era Presidente.
Emozioni più che parole, un profondo amore per casa propria.
Grado
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