15 giugno, 2016

Parce mihi, Domine, quia Gradensis sum. (abbia pietà di me Signore, chè sono Gradese)


Augusto Cesare Marocco, continua ad apprezzarmi (ne sono felice) ed apprezzare lo spazio che ho a disposizione per far conoscere suoi lavori di qualche tempo fa.
Il disegno illustrato (del 1961) è molto bello e significativo della storia della nostra comunità, rappresentando Lo Stransito delle anime graisane.

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Tra zuffe e sterili polemiche, arrivismi e politiche spesso senza valori veri, tra intenti di vendette e rivalse, nonché inconfessati traguardi tesi a fare i soldi, la consapevolezza del passato e degli avi è sempre la via giusta per risalire una china non troppo virtuosa in cui può essere portata una comunità da eventi e personaggi in sé negativi e magari prevaricatori. 
La prima consapevolezza dei Gradesi è sicuramente quella di non dimenticare i propri progenitori sacrificati nei secoli e i cui volti segnati dal dolore sembrano spuntare dal sottosuolo della storia in strànsito, nella processione tradizionale delle anime, dei morti, attorno alla stupenda basilica di Santa Maria delle Grazie, nella forte fede cristiana. 
Sono i volti della miseria nera, di carestie e spaventose epidemie, dei sanguinosi assalti al Castrum, di denutrizioni e umide residenze abitative in paese e in laguna ecc. 
Uno sguardo verso questo passato dovrebbe sempre essere presente in ciascuno per rivedere un po’ la propria coscienza, per giudicare il presente e immaginare correttamente il futuro con amore e senso del riscatto. 


(Il titolo latino del 1858 è di S. Scaramuzza, il disegno illustrativo di A.C.Marocco è del 1961).

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