20 giugno, 2016

Sto Dialeto di Menego Picolo-Domenico Marchesini



Domenico Marchesini (Menego Picolo) nasce a Grado nel 1850 e vi muore nel 1924, figlio della Grado storica poco conosciuto perchè purista del dialetto antico, attraverso i suoi scritti riusciamo a conoscere l'arcaismo dialettale del vero proto veneto graisan che evita con grande attenzione le contaminazioni del giuliano triestino, proponendo con forza la vigoria del dialetto autentico graisan.

Menego Picolo non mitizza il suo mondo, non ha bisogno di compiere per esso un recupero nella memoria non  sorge in lui il desiderio o la necessità di questo itinerario spirituale. 
Esprime il rimpianto del tempo che fu e ne fa una idealizzazione sentimentale, di tipo casalingo diremmo e, come i gabbiani o i  germani, si trova bene nella sua laguna.


Più che "rappresentarlo" Domenico Marchesini ci "presenta" il microcosmo gradese: un nucleo la cui struttura sociale si esaurisce in pochi elementi: i pescatori di mare e di laguna, gli artigiani e i renaioli

Un mondo aspro che sa di amaro e di sale come le alghe dei nostri lidi. 

E proprio per la visibile asprezza di questa sfera isolana dobbiamo render merito a Domenico Marchesini del suo amore per essa, un amore per cui - unica idealizzazione - la ristrettezza della quotidianità quasi scompare per far posto a un paese di favola, dove si fanno pesche miracolose e il denaro guadagnato si spartisce a peso,  e i stiopeteri raccolgono prede prodigiose che farebbero impallidire d'invidia i cacciatori d'oggi. 

La Poesia sopra mostra chiara la sua idea di Dialeto.

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