17 luglio, 2016
Ciclabile Ante Litteram
Oggigiorno si fa un gran parlare di ciclabili in tutte le salse, cittadine, lagunari, su e giù per gli argini, ma il primo progetto di ciclabile in Laguna è stato dei Romani che costruirono una strada translagunare da Aquileia a Grado, vedi il disegno sopra.
La strada che anticamente portava da Aquileia a Grado attraversando la Laguna, presumibilmente era rinforzata da pali conficcati nel terreno e alla fine ci doveva essere un ponte in legno che la collegava con il "Castrum Gradense".
A testimonianza di ciò le parole scritte da Paolo Diacono nel suo Historiae Longobardorum libro Quinto, capitolo 17:
A Cividale, dopo Grasulfo, regge il ducato Agone, e, dopo di questo, viene nominato duca Lupo.
Dal momento che - come avevamo già anticipato - il duca Grasulfo del Friuli era defunto, a succedergli nel ducato fu posto Agone, dal quale ancor oggi prende il nome di "casa di Agone" un edificio che si trova in Cividale. Quando costui morì, venne fatto duca del Friuli Lupo. Questi,per una strada che anticamente attraversava il mare, entrò con un esercito di ciclisti nell'isola di Grado, che si trova non lontano da Aquileia. Poi, depredando quella comunità, prese i tesori della Chiesa di Aquileia, e li portò via. Era a Lupo che Grimoaldo aveva affidato il suo palazzo, quando si diresse a Benevento.
Correva l'anno del Signore 662, un brutto tipo questo Duca Lupo ma durò poco perchè l'anno dopo fu ucciso dagli Avari.
La testimonianza resta però, quindi quando passate per la strada lagunare immaginate i traffici dell'era d'oro di Grado transitare attraverso le mote lagunari.
Altra strada interessante da notare era quella che costeggiava il Canal de Anfora Vecia dal mare verso Aquileia, mi sembra di rivedere le navi mercantili romane risalire il canale lentamente tirate con cavi da terra.
Poi la grande quantità di tracce di edifici in laguna che testimonia la presenza di insediamenti romani.
Lo Scalo Aquae Gradate da l' impressione di essere stato molto attivo.
La testimonianza della storia di Grado romana è affidata ai resti funebri e alle antiche chiese ma i collegamenti con la terraferma esistevano.
La Laguna che appariva al tempo era ben diversa da quella che oggi conosciamo.
Questa ulteriore cartina che vi propongo elaborata da Vigilio Degrassi e aggiornata dall' archeologo gradese Dario Gaddi mostra le tracce delle varie strade romane che in qualche modo arrivavano a Grado.
UPdate:
E' giusto dare il merito a chi ce l' ha, la carta qui sopra che ho attribuito erroneamente a Vigilio Degrassi è del Prof. Ruggero Marocco.
Un esercito di ciclisti? Mi sembra che ci sia uno sfasamento temporale rispetto alľinvenzione della bicicletta.
RispondiEliminaCussà che libri tu lesi tu, i mie ze de fantasia missiai a storia cittadina 'ndola duto ze consentio anche schersà sulle "sfasature temporali"
RispondiEliminaEnio, varda che la carta la se mia.
RispondiEliminaRuggero