21 agosto, 2016

Il Mare




Quante volte nel buio ho pensato al Mare, alla sua bivalenza, essere padre e  madre, sono giunto alla conclusione che:



 
Il mare è donna dappertutto. 


E’ giustamente salino, ma pieno di zuccheri: c’è chi sostiene che sia la stessa cosa, e che il gusto, in fondo, non è uno strumento adeguato.      Sbaglia.



Il mare è donna  al di là delle domande
sorride, piuttosto, e lascia andare le maree con un solo tocco della mano.

Ha intese misteriose con la luna, che è un altro mare di latte rappreso nel vuoto, scintillante di conchiglie. 

Non meno misterioso è il suo rapporto con la terra: c’è un punto in cui si toccano nel buio più perfetto, aderiscono in modi che non sappiamo immaginare, certamente scambiano con voluttà la loro pelle minerale che laggiù, nel profondo e nelle tenebre, è della stessa natura. 

Ogni giorno ne beviamo, respiriamo, assorbiamo un poco, perché il mare che portiamo nelle vene e negli oceani – rosso porpora, blu violetto, indaco, arancio - è donna.

Il mare femminile depone uova, modula messaggi sull’acqua, nutre creature, riavvia le onde una per una. 
Chiunque può vederlo, nella luce morbida dei crepuscoli, seduto sulla roccia a pettinarsi. 
Se lo raccontano marinai, pescatori, direttori di aziende turistiche, titolari di stabilimenti .


Il mare rimescola le acque profonde e non dice nulla.

Il mare è donna tollera i suoi bimbi. 


Questo piccolo appunto amoroso del mare lo dedico alle tante donne che frequentano questi lidi bagnati dal mare del Web

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