18 agosto, 2016

Sogno la Movida


Sogno per una Grado Futura

Nelle   spiagge il sovraffollamento dei tempi d’oro è solo un ricordo: non ci sono più le sedie a sdraio a castello, introdotte negli anni Novanta e abolite dopo svariati decessi per schiacciamento del bagnante sottostante. 

Ora c’è almeno un metro tra un ombrellone e l’altro, e in quel metro si può praticare agevolmente il nuovo sport che furoreggia in Spiaggia, la pallavolo lineare, con squadre disposte in fila indiana lungo un paio di chilometri. 

LA MOVIDA in Spiaggia però era ininterrotta, febbrile, divisa in turni identici a quelli delle acciaierie a ciclo continuo. 

Si veniva assegnati all’arrivo a uno dei quattro turni. 

Essendo troppe le richieste per il turno classico, quello da mezzanotte alle sei di mattina, era facile ritrovarsi nella movida che va dalle sei di mattina a mezzogiorno, o da mezzogiorno alle sei di sera. 
Si fa di necessità virtù: era  diventato molto di tendenza ballare ubriachi per la strada alle due del pomeriggio, a quaranta gradi, sotto il sole. 

Tra i nuovi drink che andavano per la maggiore il Pimpumpam, succo di limone, polvere da sparo e pop corn shakerati dal barman Franco Stanco, e lo spiritosissimo Multiracial, una parte di vodka e una di lucido da scarpe.

Nel gigantesco drink Pantagruel, che da solo poteva  mandare in coma etilico una intera scolaresca, il tradizionale ombrellino nel bicchiere era sostituito da un divertente ombrellone nella damigiana.

E' un sogno rivedere la Grado di un tempo con i cari turisti ubriachi e felici e non incazzati come iene ridens per meritate multe in bici.
  

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