03 novembre, 2016
'Gnò Nono Piero
'Gnò Nono Piero Zuliani durante la prima guerra mondiale era in Cina, prigioniero dei Giapponesi.
In una fase finale della guerra l'avevano fotografato, serio con i baffi spioventi, con quella bandiera Italiana alle spalle tenuta da un compagno, qualificati come italiani irredenti per poter tornare in Patria.
E' tornato a Grado dopo 8 anni, lui, imbarcato come marinaio di I Classe con la marina austriaca appena ventenne nel 1912 con la nave da guerra a.u."Kaiserin Elisabeth" in missione nei mari della Cina, fu imprigionato dai giapponesi nel 1914 e successivamente si fece il resto della guerra in campo di prigionia in Giappone.
Tornò a casa nel 1920 con la divisa del' esercito italiano a cui aveva giurato fedeltà, come irredento, per poter essere rimpatriato.
Strano destino di tanti nostri nonni, essere considerati contemporaneamente traditori (dalla parte austriaca) ed eroi (dalla parte italiana).
Io l' ho conosciuto poco, era un uomo chiuso attorniato da una nidiata di figli (quindici) a cui si aggiungevano, con il passar del tempo, i nipoti e spartiva i sui rari sorrisi con moderazione a tutti.
Non ti dava soddisfazione, non ti raccontava niente, lui che avrebbe potuto stupirci con il suo passato, zitto.
Mia madre mi disse che gli avevano imposto il silenzio sul suo passato così contraddittorio (come fosse colpa sua) ma tant'è che io la sua storia l' ho saputa leggendo il libro di Bruno Scaramuzza " I Gradesi nella prima guerra Mondiale".
Lui non ricordava, aveva rimosso, si dedicava al suo lasciarsi vivere circondato da una marea di figli vocianti ed affamati e con pochi amici con cui condivideva silenzi davanti ad un "quarto de rosso" la "De Tanori".
La guerra gli aveva tolto tutto, gioventù e voglia di vivere, tanto per ricordarci che le guerre si possono solo perdere, tutte, da qualsiasi parte tu sia.
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