29 aprile, 2017

LE TRE B- La Batela



Proseguo l' analisi delle Tre B e  sull' importanza della  seconda B  (La B atela) dell' immaginario "Graisan":

"La Barca e il remo sono per i graisani strumenti di vita."
Così Biagio Marin con le parole faceva un affresco dello strumento principe usato dai suoi compaesani.

La batela in effetti è stata per secoli lo strumento più semplice e più efficace dell'economia graisana.

E' tipica della laguna Graisana, derivata sicuramente dall'imbarcazione a due punte in uso nel Mare Adriatico di cui l'esempio più noto è la gondola veneziana, adattata alle esigenze dei bassi fondali lagunari e da un moto ondoso poco pronunciato proponendo il fondo piatto senza chiglia.

Si presta anche alla vela al terzo, qualche volta con un fiocco e timone maggiorato che serve anche da deriva. 

Barche piccole e apparentemente insignificanti che sono sopravvissute ai mutamenti imposti dal progresso senza attirare l’attenzione pur meritandone non poca. 

Attenzione che bisognerebbe manifestare proponendo un risveglio generale in materia di archeologia e etnografia nautica da parte di studiosi qualificati con incontri  che si potrebbero tenere a Grado sede ben qualificata per accoglierli.
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Le Batele si suddividono in vari tipi pensate per situazioni diverse:

Batela levagia: a fondo più covesso, fa meno attrito nel movimento e favorisce il disincagliamento dal fango;

Batela calagia: a fondo dritto, usata per lo più per la vela e quindi più usata in mare;

Batela de stiopeton
: usata per la caccia, alta al massimo 30 cm. per bassissimi fondali,
si usava un palo per la spinta (pontando) oppure un remo corto detto "penola";

Batela de cana o de serà
: barca grande anche 9 metri usata per le canere e le cane de seragia;

Batela de siuri
: barca grande molto colorata e con le vele al terzo, provvista di sedili messi sul cavo de banda per turisti. 

No proprio duti, ma garghedun a Gravo lavora pe'l ben del Paese:
Aldo Tognon ha partecipato e vinto un Concorso Letterario proponendo una visione romantica in poesia del nostro attrezzo per eccellenza :  La Batela

“ La batela “

Poco lontan de riva
s’un ròsso scavassao  piantao ‘nte’l fango
xe, sola, ‘na batela ligagia lasca in prova.
Xe fele, ‘l aqua poco ‘la se move
e ‘pena un fiao de bava che ‘la sùpia:
el sol ‘l và calando  incontra de la sera.

I rimi sóto prova e le forcole a’l so’ posto,
co’l alboro incora issao ‘nte’l trasto
ma sensa la so’ vela,
calagia lungo via de pupa a prova,
e le arte là, muciae ‘ncora co’l sporco:
de banda, su’l pagiol, ‘na sessola puzàgia.

Dopo ‘na zornada intiera de fadiga,
conbate contravento o la corente,
anch’ela ‘l ha dirito a’l so’ reposo
là ‘ntè la cavana, co’l cason a rente:
xe la so’ cuna ‘l mar e le òle che ‘la dondola
pian, sìn che no ‘la se ‘ndormensa su’l baroso.
A.Tognon@2014

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