05 luglio, 2017

Oboli e attriti tra Autorità a Barbana



Nella lunga storia del  voto della nostra gente a Barbana non ci sono sempre state rose e fiori.

Nella storia dell' Isola Santuario di Barbana ci fu nel 1720 un' episodio grave che creò un enorme disagio e frizioni tra le autorità comunali e il Padre Guardiano dell'epoca che sbarrò il passo alla solenne processione prima dell'entrata in chiesa sostenendo di non riconoscere altra autorità se non il suo superiore Monsignor Abbate dei Frati Minori Conventuali.

Rassegnato il Reverendo cappellano di Grado, impedito ad eseguire il rito, tornò a Grado a tarda notte per trovare il popolo in rivolta.

Frenate le possibili violenze, l' Arengo (assemblea pubblica) incaricò quattro ambasciatori da spedire a Venezia 
"perchè spiegassero che la giurisdizione ecclesiastica non aveva diritti sull' Isola posta nelle acque di Grado".

Nel 1721 il Senato Veneziano rendeva ragione solenne alla comunità gradese con maestria politica avocando a sè la proprietà dell'Isola e concedendo in perpetuo alla comunità gradese la rappresentanza della Repubblica con tutte le autorità connesse.

Per i monaci fu riservata la preservazione ecclesiastica  con il relativo obolo per il mantenimento.

MIracoli della diplomazia veneziana (un colpo al sercio e un a la bote)

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