15 ottobre, 2017

Anziani, la solitudine uccide





Giornata de caligo, uggiosa che isola e porta a pensieri poco consolanti.

Terribile, veramente terribile, è la condizione dell' anziano nella società moderna. 
Un tempo si viveva in una famiglia allargata, eri circondato dall’affetto dei numerosi figli e degli ancora più numerosi nipoti e venivi accudito dalle donne di casa per il tempo, fortunatamente breve, (la medicina tecnologica non si era ancora inventata l’accanimento terapeutico) in cui non eri più in grado di badare a se stesso. 
Nella società contadina, a prevalente tradizione orale, l' anziano era il detentore del sapere, rimaneva fino all’ultimo il capo della famiglia, conservava un ruolo e la sua vita un senso. 
Nella società agricola il vecchio è il saggio, in quella industriale e ancor più in quella digitale è un relitto.

Per gli anziani l’estate cambia completamente di segno. 
Le passioni d’amore, con i loro struggimenti, sono ormai alle spalle o se qualche traccia ne rimane è talmente affievolita da non avere più nulla a che vedere con l’età giovanile. 
Ma la questione non è questa. Sta nel fatto che l’estate acuisce tutti i problemi della solitudine.

 La solitudine uccide. 

Non si tratta naturalmente della solitudine per scelta che è quella che puoi fare da giovane, traendone anzi un sottile piacere anche perché sai che puoi interromperla in ogni momento.
 Ma la solitudine degli anziani non è una scelta, è una condizione sociale.
Ed ecco che allora bisogna darsi da fare, trovare qualcuno, uno qualsiasi, con cui passare e “ammazzare il tempo” 
Solo pochi degli anziani vivono con i propri figli e i nipoti. 
I figli qualche volta ti permettono di portare i nipotini ai giardini e di non stare perennemente a guardare, come un babbeo, con le mani incrociate dietro la schiena, i  ‘lavori in corso’. 
La solitudine e il suo avvilimento è aggravata da quell’istituto crudele che solo la razionalità moderna poteva creare, la pensione. 
Perso da un giorno all’altro il ruolo sociale, per quanto modesto, che hai avuto nella vita non ti resta che attendere la fine e sollevare così la società da un peso divenuto intollerabile. 

L’inverno e il  freddo che l' accompagna provvederà a un salutare sfoltimento dei ranghi.




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