25 febbraio, 2018

Storie di Mare. L' Abreorante.



L' immagine è una tavola del Maestro Dino Facchinetti

In tempi in cui per parlare e conoscere bisognava frequentarsi e leggere , funzionavano le storie, le leggende.
Il passaparola del popolo.

Nell' immaginario gradese un tempo c'era spazio anche per fate e faduni, per strighe e strighissi.

Elemento demonico, l'acqua è propizia agli spiriti malefici; sui dossi gradesi si temeva in particolare  l'Ebreo Errante. 

Nei miti nostrani L'Abreorante vaga soprattutto in mare aperto e compare uscendo da una fitta nebbia.

Ci sono varie testimonianze di anziani pescatori che spergiurano di averlo incontrato nel loro girovagare per la Laguna, vi racconto la storia di Giovanni Boemo "Bacan" :

Noltri steveno a cason sul Canal S.Piero per 'ndà a tò acqua ne voleva vinti minuti de batela, 'ndevomo in Vale de Memo Marchesan "dotor".
Gnò nona per fane paura co fevemo confusion la ne minaceva de Slongà i passi.
La ne conteva 'lora che cò al Signor al se porteva la crose, a un certo punto stanco al s'ha fermao e pusao la crose sul marciapie, un ebreo che steva propio là i siga:
Propio quà tu te fermi a riposà, va via de un oltra parte.
E Gesù, - ma me son stanco
E l' Ebreo - no me interessa. Va via de quà
E al Signor 'lora i dise:
Slonga i passi.
A questo al ze stao condanao l' Ebreo che ciamemo "Erante", a slongà i sovi passi senza mai fermasse, in giro per duto al mondo cò una sede fulminagia..
Me me par de velo visto garghe volta sul Canal de le Mee, invultissao de caligo co al mantelo nero e una sidela in man per domandà acqua.

In Mare, dove la leggenda si modifica ancora, la sua presenza, pare, sia annunciata quando stormi di uccelli svaniscono.

Avvolto nel suo mantello nero si accosta alle barche con una ciotola mendicando un pò d'acqua.

Una tipica espressione gradese di un tempo:
Al ze comò l’ abreo erante! 
Vale a dire: è una persona senza pace e non la trova in nessun luogo!

I bambini cattivi sono avvertiti, potrebbero vagare eternamente con lui.

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