24 novembre, 2018

Vecchi ricordi - Lucciole

Quand'ero bambino  abitavo in Via Tiepolo  accanto alla diga.
Dietro la nostra casa c'era un prato che per tutti noi bambini era semplicemente "l'erba".
D' estate i nostri genitori ci consentivano di restare fuori casa anche nella prima serata, e tutti noi ci si ritrovava sull'erba per giocare e correre, sognando battaglie perlopiù.
Verso l' estate di  S.Giovanni qualche volta quando la luce, non che ce ne fosse molta in generale, veniva meno ed il buio si faceva più profondo, miracolo, il prato - tutta l' erba - si accendeva di uno scintillio mobile.

Le lucciole splendevano e tutti , pur sapendolo, ci fermavamo di botto incantati ad osservarle.
Ma era un attimo, superata l' estasi del miracolo avvenuto, sciamavamo tutti con le scatolette di cerini svedesi forate che avevamo in dotazione per  per catturale.
Subito dopo a casa le mettevo dentro ai vasi di vetro che mia madre usava per le conserve e me le portavo a letto per avere compagnia nel buio della camera.

Lucciole - Onserne in graisan - compagne di giochi, luce per tranquillizzare noi bambini, ricordi lontani di una vita più semplice dove potevi fare il bambino e sognare.

Il dialetto gradese accomuna con lo stesso vocabolo "Onserna" la lucciola un insetto , la lucerna un oggetto e la lucerna un  pesce detto anche l' anzolo

Sapevatelo!

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