25 marzo, 2021

Le Scoreze di Mare

Passato il solstizio d' estate la voglia di mare aumenta e quindi ci si immerge nel misterioso mondo marino con i suoi protagonisti alquanto strani e sconosciuti ai più.


A tale proposito c'è un fenomeno marino abbastanza strano che può capitare di incontrare in vicinanza della battigia.


L' altro giorno mi son sentito chiedere dalla mia nipotina se esistono le "Scorese di mare"   per una seria ricerca scolastica dell' ambiente marino locale ( non me l' ha detto esattamente così, poverina, sono io il nonno che interpreto in gradese patocco le sue parole)


Per quanto ne so le scorese di mare esistono sì ma non sono organismi marini veri e propri ma fenomeni naturali, legati alla proliferazione di organismi di piccole dimensioni, uni o pluricellulari, di solito alghe e/o fitoplancton (insieme di organismi presenti nel plancton), che si trovano alla base della catena alimentare marina. 

Sembra galleggino a mezz' acqua assumendo forme sempre diverse man mano che si spostano con le correnti, dilatandosi comprimendosi e modificando sempre la sfera che le forma.


Non sono puzzolenti e non sono particolarmente viscide al tatto, non sono assolutamente pericolose.


Quelle umane  invece sono tutto un' altra cosa e a tale proposito, ricercando sul web - ormai si fa tutto ricercando sul web - mi sono imbattuto in questo poeta dialettale veronese che le descrive benissimo:

           la braza coerta:


Gh'è quela che tase:

bison star a l'erta

chè quela l'è propio

na brasa coèrta: 


 la nasse de sfroso,

la sloia a l'inglese,

la fa vègnar gialo

piassè de un cinese.


Gh'è quele dei bòcia

che jè ancora tate

le par che le g'àbia

la boca da late. 


 Gh'è quele che mòla

le fiole e le spose:

che jè ciaciarine,

che jè caprissiose.


 Gh'è po' le scorese

del bon manoval

che solo a sfiorarte

le pol farte mal. 


 I furbi avocati

g'à quele che spela

e par vègnar fora

le vòl la parcela.


E quele dei preti

le vien de scondon

lassando ne l'aria

na benedission. 


 Le sane scorese

tirà dai dotori

le tien le distanse,

l'è roba da siori.

de Monaldo Tòdaro


Un mondo vicino al nostro di grande saggezza e arguzia con un dialetto che si legge con facilità da chi come noi ha un dialetto affine.


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