14 ottobre, 2021

vento


Il vento ha un potere straordinario... può sollevarti verso l'alto o abbatterti a terra, con impeto, rabbia, ma anche leggerezza e dolcezza...dipende dallo stato d'animo suo e nostro...in ogni caso è il motore che fa muovere le onde del mare, le foglie… Altro...

Continuando a rappresentare il dialetto gradese antico, degli inizi secolo 1900, quello che ci è pervenuto in forma scritta  prima di Biagio Marin; letto nel post precedente il Marchesini con le sue  forme dialettali popolane di "Grado Antigo", vediamo  il modo  diverso di presentare Grado, quello del Professor Sebastiano Scaramuzza.

Il dialetto che usa per scrivere è più rotondo meno brusco, la cultura del professore trasuda dalle sue parole, ma la passione per il proprio Paese è simile e fortissima è la nostalgia dell' emigrante suo malgrado, perchè il Professore è stato costretto ad emigrare ma il suo Paese è rimasto profondamente nel suo cuore:

Gravo Mio


Quel che vevo intè 'l cuor mè no he possuo,

Su le tò rive povere, otigni;

Mischin, senza conforti,me ha scugnuo

Da le are tove, da i to rii partì.

Ramingando pel mondo,me he veguo

Maravege che un oltro no el pol dì

De 've, intra Buso e Sdoba, cognossùo,

Se co tu l'ha passao duti i so di.

E pur,e pur! o dolze Gravo mio,

Te porto in mezzo a l'anema co Mè

E sempre, Gravo mio, te portarè.

In brazo a tu son nato; e'l desiderio

De la sò cuna (cussi el vol Idio)

N

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